Contro la militarizzazione di Napoli

E' necessario, invece, il rilancio di una grande Vertenza Sociale

Napoli -

Non hanno perso tempo i fautori della militarizzazione a tutti i costi della città ad uscire allo scoperto. Come sempre, a fronte dei nuovi episodi di criminalità registrati nell’area metropolitana napoletana, si stanno levando le invocazioni al governo affinché ridislochi – di nuovo – per le strade di Napoli e della provincia l’esercito in funzione di ordine pubblico.

 

 

   Non è la prima volta che si realizza questo copione. Già durante il governo Berlusconi l’esercito - attraverso l’operazione denominata “Alto Impatto” – ha sperimentato questa modalità d’intervento la quale non ha prodotto nessun risultato concreto se non alcune inutili spettacolarizzazioni.

 

 

   Anzi, negli ultimi anni, la pervasività delle grandi organizzazioni criminali, spesso in combutta con consistenti pezzi del potere politico ed istituzionale (come dimostrano le molte inchieste giudiziarie delle varie Procure) ha continuato nel suo lavorio di devastazione e di imbarbarimento della società. Valga come esempio di questi ultimi mesi, che è sotto gli occhi di tutti, la scandalosa vicenda dei rifiuti dove si evidenziano, nettamente, i legami affaristici e speculativi tra settori delle istituzioni, imprenditoria “vecchia” e “nuova” ed holding criminali agenti sul territorio.

 

 

   La Federazione Regionale della Campania dell’RdB/CUB nel riaffermare la sua contrarietà ad ogni misura di stampo emergenzialista ribadisce la necessità di rilanciare una grande Vertenza Sociale con l’obiettivo di contrastare la diffusione del degrado umano, culturale e materiale che investe, particolarmente, le periferie e le giovani generazioni.

 

 

   Napoli e la regione Campania hanno bisogno di politiche attive per l’occupazione, di difesa ed ampliamento dei servizi sociali, del diritto allo studio e non di misure repressive le quali alimenterebbero la perversa spirale di disgregazione dei rapporti sociali con le tragiche conseguenze a cui stiamo assistendo.

 

 

  Il prossimo Sciopero Generale del 17 Novembre, convocato dall’insieme delle organizzazioni sindacali di base, accanto agli obiettivi di lotta alla Finanziaria liberista del governo Prodi, può contenere queste richieste ed iniziare a delinare un percorso di riscatto collettivo e di liberazione.

 

 

 

Federazione Regionale della Campania dell’RdB/CUB

 

 

 

Napoli, 30/10/06