MOBILITA' E LIVELLI OCCUPAZIONALI IN CAMPANIA

L’USB SARÀ AL FIANCO DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI PER DIFENDERE IL DIRITTO ALLA MOBILITÀ E MANTENERE I LIVELLI OCCUPAZIONALI

Napoli -

In seguito ai cospicui tagli al TPL, contenuti nella finanziaria nazionale, le regioni si sono viste costrette, in una sorta di effetto domino, a far ricadere le conseguenze direttamente sulle aziende operanti sul territorio. Per quanto riguarda la Campania, nel già disastrato quadro dei trasporti regionali, provinciali e comunali, i tagli hanno generato una serie di provvedimenti che hanno coinvolto le diverse realtà del TPL campano, partendo dall’ACMS di Caserta, già commissariata e sull’orlo del fallimento, passando dalla CTP di proprietà della provincia di Napoli, ACSTP di Salerno, toccando le municipalizzate del comune di Napoli con prospettive di riorganizzazione ed efficientamento che prevedono tagli e riduzioni di servizio, fino ad arrivare a quello che la giunta Bassolino definiva il fiore all’occhiello del trasporto su ferro in Campania, la holding EAV. E’ dei giorni scorsi, infatti, l’approvazione di una modifica alla finanziaria regionale, che prevede la ricapitalizzazione dell’Ente Autonomo Volturno in cambio di un devastante progetto di riorganizzazione  dell’EAV stesso che prevede tagli occupazionali, riduzione del servizio erogato all’utenza, ingresso dei fornitori e finanziatori creditori delle società e dichiarazione dello stato di grave crisi occupazionale del settore, con accesso a tutti gli strumenti legislativi del caso, atti all’applicazione di procedura di mobilità, cassa di integrazione  e quant’altro previsto, ivi compreso procedure di licenziamento così come si sono ipotizzate per altre aziende come, ad esempio, ACMS. Nel contempo nulla è previsto per la società che gestisce i servizi su gomma, l’EAV Bus, la quale, nata come società modello, è divenuta la cenerentola del gruppo, pronta a finire sull’altare del sacrificio, boccone alquanto appetitoso per i privati che sono già in fila. Non contenta dei risultati ottenuti con tale delibera, la giunta regionale Campania, nella figura dell’assessore ai trasporti Sergio Vetrella, ha imposto la firma dei nuovi contratti di servizio, scaduti  a gennaio 2011, agli amministratori delle aziende su ferro,  comunicando la non disponibilità economica, da parte regionale, alla copertura dei chilometri fino ad ora percorsi da SEPSA, CIRCUMVESUVIANA e METROCAMPANIA NORDEST, il che, tradotto in soldi vorrà dire da subito (prime settimane di settembre) riduzioni sensibili del servizio ferroviario regionale per i cittadini e esuberi strutturali di personale da gestire con le parti sociali nel giro di pochissimi giorni. Il fiore all’occhiello del TPL Campano si è appassito e si sta accartocciando sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori. Tenendo presente che tali ferrovie servono zone della Campania e quartieri di Napoli a forte caratterizzazione pendolare ed operaia, quindi ancora una volta si penalizza il cittadino lavoratore/studente che usa i mezzi su ferro per spostarsi. Le corse ferroviarie soppresse dovrebbero essere garantite, secondo i piani, dalla società della gomma del gruppo EAV Bus, alla quale le aziende su ferro dovrebbero versare i corrispettivi per chilometri effettuati in sostituzione del servizio ferroviario. Una sorta di cane che si morde la coda, senza soluzione di discontinuità. Ciliegina sulla torta, sul quadro appena delineato è rappresentata dall’aumento delle tariffe di UNICOCAMPANIA avvenute pochi mesi addietro, aumenti tariffari in cambio di tagli ai servizi. La cosa sorprendente è che, laddove le giunte regionali hanno creato falle colossali nella gestione dell’EAV in complicità con le parti sociali (sindacati istituzionali, controparte datoriale e politica con la svendita del gruppo, carriere ed assunzioni clientelari e maldestra gestione del personale che guardava solo al clientelismo), la giunta regionale  attualmente in carica prova a mettere una pezza alle falle a modo suo, allargando semplicemente la falla per far affondare la nave completamente e consegnare il gruppo ai privati, tagliando il servizio ferroviario in una regione come la Campania dove il traffico veicolare privato genera i problemi che tutti conosciamo, cercando di imporre dall’alto decisioni drastiche per l’occupazione con l’avallo silente di tutti i complici dello sfascio, sindacati istituzionali, politica ( maggioranza ed opposizione) e parte datoriale. Non è questo il modo di affrontare i problemi, il trasporto come la sanità e la scuola, sono servizi indispensabili per la collettività e non si può immaginare di sacrificare sull’altare del profitto tali servizi.

L’USB sarà al fianco dei lavoratori e dei cittadini per difendere il diritto alla mobilità e mantenere i livelli occupazionali.

 

 

Napoli, 11/08/11                                  Coordinamento Regionale USB Lavoro Privato