ATITECH, LA PAROLA AI LAVORATORI

Riaprire una discussione di merito e una reale trattativa, scevra da ignobili ricatti , è la richiesta e l’obiettivo di tutti i lavoratori di Atitech- Referendum 23-24-25 settembre 2015

Napoli -

Comunicato ai Lavoratori Atitech

 

Referendum 23-24-25 settembre 2015 :

La parola ai Lavoratori !

 

Il referendum, richiesto da oltre il 30% dei lavoratori Atitech, a tutte le OO/SS e rispettive RRSSA, nei tempi previsti dall’accordo del 28 giugno 2011, consentirà a tutto il personale di poter votare e decidere circa il merito dell’accordo del 04 agosto 2015.

Come prevedevamo, non sono mancati e non mancheranno, i tentativi di boicottaggio e di invalidazione della consultazione referendaria, ma la nostra determinazione unitamente alla piena ottemperanza alle procedure vigenti, hanno fatto si che si potesse indire il referendum nelle date sopra indicate.

 

La posta in gioco è molto alta :

 

DEMOCRAZIA E DIGNITA’ NON HANNO PREZZO !

 

I firmatari dell’accordo, non solo hanno accettato il tutto senza il benchè minimo mandato, poi hanno ignorato la richiesta dei lavoratori,di indire il referendum, pur essendo obbligati dagli accordi in essere.

 

L’azienda, non contenta del ricatto esercitato di subordinare il rinnovo del CCNL alla firma sulla flessibilità, ha ben pensato di inviarci una lettera, ritenendo invalido il referendum per motivi attinenti ai tempi di comunicazione, dando a nostro avviso e quello dei nostri legali una interpretazione distorta della norma che regola tale materia.

 

Insomma azienda e firmatari dell’accordo due facce della stessa medaglia, con un unico intento, impedire che i lavoratori decidano su intese che riguardano la loro vita, nel senso più ampio del termine.

Per questi motivi il referendum assume un doppio valore, ribadire il diritto di decidere dei lavoratori e ripristinare la democrazia, violentemente negata e calpestata.

Nel caso specifico oltre al metodo inaccettabile, il merito dell’accordo non è da meno.

 

-Si innesta una flessibilità strutturale, su un turno già di persè divenuto insostenibile. Qualsiasi discussione su eventuale flessibilità, non può prescindere da una turnazione 5/7, che assicuri un adeguato riposo psico-fisico.

-Non vi è alcuna determinazione circa il reintegro dei colleghi ormai da 6 anni anni in cigs a zero ore, anche attraverso una diversa ricollocazione per coloro che non hanno più una pdl operativa.

- La contrattazione di secondo livello ( vedi premio di risultato 2014 e previsione future) sono del tutto inadeguate e in qualche caso provocatorie rispetto, ai sacrifici anche economici, sostenuti da tutti i lavoratori.

 

Rispetto a queste questioni, l’azienda non può continuare a pensare che il tutto sia risolvibile “spremendo” ulteriormente il personale senza mai intervenire nelle direzioni che la scrivente ha più volte proposto ed evidenziate.

Non si può continuare a sbandierare ai quattro venti l’avvio del polo internazionale delle manutenzioni, senza porsi l’obiettivo di diversificare i servizi offerti con i dovuti investimenti, che consentano anche di colmare la cd valle dovuta alla stagionalizzazione.

 

Riaprire una discussione di merito e una reale trattativa, scevra da ignobili ricatti , è la richiesta e l’obiettivo di tutti i lavoratori di Atitech, gli unici che hanno fatto fino in fondo la loro parte, dimostrando un senso di responsabilità e di attaccamento alla propria azienda, che dovrebbe servire da esempio anche per pseudo –sindacalisti che non trovano meglio da fare che del servile terrorismo psicologico, pur di difendere l’indifendibile.

 

Per questi motivi, è importante partecipare in massa e sostenere il referendum, votare “NO” all’accordo del 04 agosto 2015.

 

Napoli 21 settembre 2015 Segreteria e RSA USB Lavoro Privato

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