AMMINISTRAZIONE DE MAGISTRIS, NODI IRRISOLTI E CASSE MISERAMENTE VUOTE.

VERSO LA MOBILITAZIONE SOCIALE E DEI LAVORATORI NEI CONFRONTI DELLE ISTITUZIONI DI GOVERNO, LOCALI E NAZIONALI.

Napoli -

Cresce in città la tensione sociale legata all'emergenza abitativa e per il diritto all'abitare. Davanti a vecchi, irrisolti nodi che ledono diritti fondamentali e di rilevanza costituzionale, l'amministrazione comunale manifesta qualche cedimento rispetto alla sua iniziale capacità di azione antiliberista.

Siamo preoccupati delle misure inserite in bilancio dall'amministrazione de Magistris per ripianare sia i debiti pregressi fuori bilancio riferiti alle gestioni straordinarie post terremoto e all' emergenza rifiuti, sia per assolvere agli obblighi del cd. piano di rientro relativo ai debiti contratti. Le misure che vengono individuate allo scopo: aumento delle tariffe e del costo dei servizi pubblici, in particolare il trasporto pubblico, che oggi giustamente e legittimamente sciopera, la dismissione del patrimonio immobiliare, delle quote GESAC e della proprietà delle reti gas, hanno un impatto sia sui settori sociali più deboli, che sui pochi beni pubblici sottratti finora alla speculazione dei privati e dei vari potentati economici. Risorse ormai residue, che vanno salvaguardate, anche sotto il profilo occupazionale e dello sviluppo economico e produttivo del territorio, ormai quasi del tutto desertificato ad opera dei grandi gruppi industriali che prima hanno fatto rapina delle risorse pubbliche e poi hanno delocalizzato le produzioni. La difesa dei beni pubblici e del territorio non può e non deve segnare il passo di fronte alle incombenti necessità finanziarie in cui l'amministrazione comunale è stretta.

Essa è irrinunciabile per la cittadinanza tutta ed in particolare per le fasce sociali più deboli.

Un imperativo categorico, un ordine morale a cui questa amministrazione che si connota per la sua "anomalia politica", non può sottrarsi.

Come forza sindacale, siamo i mpegnati non solo alla dovuta vigilanza e tutela ma riteniamo necessario lavorare per costruire attorno a questi temi una mobilitazione sociale e dei lavoratori nei confronti delle istituzioni di governo, locali e nazionali, perché non si consumi l'ennesimo saccheggio ai danni della città.