LAVORO NERO E INSICUREZZA SUL LAVORO, E' UN MASSACRO!

NEI PRIMI TRE MESI DEL 2018 SI SONO REGISTRATI IL 20% DI MORTI IN PIU' RISPETTO AL 2017 - MANCANZA DI RISPETTO DELLE NORME E "LAVORO NERO DI SOPRAVVIVENZA" LE CAUSE DI QUESTO MASSACRO

Napoli -

DAL SITO INAIL : Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo trimestre di quest’anno sono state 212, 22 in più rispetto alle 190 dell’analogo periodo del 2017 (+11,6%).

L’aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, che sono aumentati di 24 unità (da 43 a 67), mentre quelli occorsi in occasione di lavoro hanno fatto segnare una diminuzione di due unità (da 147 a 145).

 

Nel primo trimestre del 2018 si è registrato un aumento di 23 casi mortali (da 170 a 193) nella gestione Industria e servizi e di un caso (da 13 a 14) in Agricoltura, mentre nel Conto Stato i decessi denunciati sono stati due in meno (da 7 a 5).

 

L’analisi territoriale evidenzia un incremento di 19 casi mortali nel Nord-Ovest, di 10 casi nel Nord-Est e di sette casi al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-5). A livello regionale, spiccano le 15 denunce in meno (da 19 a 4) dell’Abruzzo, teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, e i sei casi mortali in meno in Sicilia (da 18 a 12) e Toscana (da 15 a 9). Aumenti si registrano, invece, in Lombardia (da 25 a 39), Piemonte (da 12 a 21) e Lazio (da 11 a 21).

 

L’incremento rilevato nel confronto tra i primi tre mesi del 2017 e del 2018 è legato principalmente alla componente maschile, i cui casi mortali sono aumentati di 20 unità, da 160 a 180, mentre quella femminile ha fatto registrare un aumento di solo due casi, da 30 a 32 decessi. L'aumento interessa sia le denunce che hanno riguardato i lavoratori italiani (da 163 a 179 casi), sia quelle dei lavoratori stranieri (da 27 a 33).

 

Dall’analisi per classi d’età emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registra un incremento tra i due periodi di 29 casi (+35%). In diminuzione, invece, le denunce per i lavoratori fino a 34 anni (da 32 a 25 casi) e per quelli tra i 45 e i 49 anni (da 26 a 17).

 

LA U.S.B. ATTRAVERSO I PROPRI DELEGATI SINDACALI E' IMPEGNATA DA SEMPRE SUI LUOGHI DI LAVORO AFFINCHÉ' LE NORME DI SICUREZZA A TUTELA DEI LAVORATORI VENGANO APPLICATE. E ANCORA DI PIÙ E' ATTIVA PER CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO A NERO DI OPERAI DISOCCUPATI E PRECARI CHE RICATTATI DAL BISOGNO "CEDONO" AI LORO SFRUTTATORI, FINO AD ESSERE SFRUTTATI E UTILIZZATI IN CONDIZIONI DISUMANE - FERMIAMO QUESTO MASSACRO -