Reintegro per i 5 licenziati Fiat di Pomigliano. Sentenza ribaltata in appello.

Garantiti i diritti di espressione e di critica sanciti dall’articolo 21 della Costituzione. Una sentenza che restituisce dignità al lavoro.

Napoli -

Il Tribunale civile di Napoli dichiara illegittimi i licenziamenti e condanna la FIAT alla reintegrazione dei lavoratori nel pregresso posto di lavoro, nonché al risarcimento del danno nella misura massima di dodici mensilità.

La Federazione Regionale USB della Campania saluta con entusiasmo il reintegro dei 5 operai licenziati Fiat disposto dalla Corte di Appello del Tribunale di Napoli. Una sentenza che assesta un duro colpo al regime di totale sfruttamento ed asservimento della condizione umana e di lavoro introdotto da Marchionne in FCA. La mobilitazione ed il sostegno dei movimenti, del nostro sindacato, del mondo della cultura e dello spettacolo attorno ai 5 operai della Fiat di Pomigliano dimostra che è possibile sconfiggere quel modello di relazioni sociali e produttive fondato sulla negazione delle libertà e dei diritti.

Ricomponiamo un grande fronte di lotta contro il sistema Marchionne, Confindustria e Renzi, per la difesa dei diritti del lavoro e dello stato sociale, per difendere ed applicare la Costituzione del 1948, per dire basta al governo Renzi e al massacro sociale.

L’USB, assieme ad altre organizzazioni sindacali e a molte forze politiche e sociali, intende rispondere con la messa in campo del movimento dei lavoratori e del movimento democratico in difesa della Costituzione. Il 21 e 22 ottobre, con lo sciopero generale sociale e con la manifestazione nazionale del NO RENZI DAY proseguiremo quindi la campagna di lotta per far cambiare di segno alla politica del governo e apriremo la campagna referendaria per sconfiggere le smanie autoritarie di totale rafforzamento dell’esecutivo che sta dietro alla riforma costituzionale.