ANM: GIOVEDI' 20 LUGLIO SCIOPERO AZIENDALE DI 24 ORE "Ce simme sfasteriati"

Meno sprechi aziendali, più servizi agli utenti!

Napoli -

L’USB da anni sta cercando di sensibilizzare la categoria e l’utenza attraverso una vertenza METROPOLITANA che rimetta al centro la garanzia occupazionale, la sicurezza sui luoghi di lavoro, il diritto alla mobilità e, più in generale, il rilancio concreto del settore.

Grazie alla lotta dei lavoratori che hanno aderito in massa allo sciopero del 6 luglio scorso, non solo il Governo sta effettuando un passo indietro rispetto al RD 148/31, ma, sul piano locale, l'ANM sembrerebbe intenzionata a rivedere il piano “lacrime e sangue”, in quanto sia l’Amministratore Unico uscente, Ing. Ramaglia, che quello attualmente in carica, Avv. Maglione, sono giunti alle nostre stesse conclusioni sui conti e sulle prospettive, ovvero, come sia impossibile salvare ANM con un piano di risanamento senza fondi.

Sicuramente due notizie confortanti ad evidenziare che, come da sempre affermiamo, solo l’unità dei lavoratori e la lotta pagano. Ma ancora non basta! Bisogna indurre l'amministrazione comunale a formalizzare un piano industriale che rilanci l'idea di un trasporto pubblico locale strumento sociale di sostenibilità ambientale ed economica, che passi attraverso la garanzia del diritto alla mobilità per l’utenza e l’implementazione dei livelli occupazionali.

A distanza di 4 mesi dall’approvazione del piano di risanamento, il cosiddetto “libro delle favole”, i nodi iniziano a venire al pettine. Come avevamo già detto e sottolineato in quei giorni l’accordo raggiunto tra l’amministrazione comunale ed i sindacati si è dimostrato inadeguato ed inefficace. Possiamo affermare che le preoccupazioni dei lavoratori sono diventate certezze: i tagli al costo del personale e l'aumento delle tariffe da sole non bastano. Serve una concreta lotta agli sprechi, adeguate risorse economiche e una incentivazione del personale di front line.

In ANM non esistono esuberi perché non esiste un organigramma di terzo livello. Esistono invece clientele ed una mala gestione delle risorse, fatti, questi, denunciati anche alla corte dei conti: non saranno certo i soggetti che hanno generato raccomandazioni, imboscati e la "parentopoli" partenopea (altro vaso di Pandora da scoprire) a trovare una soluzione. In ballo ci sono interessi sindacali e politici che da sempre vanno oltre l'interesse generale dei lavoratori. Oggi più che mai c'è bisogno dell'unità dei lavoratori a prescindere dall'appartenenza sindacale.

Non si possono chiedere sempre e solo sacrifici ai lavoratori, o imporli unilateralmente se questi non vengono fatti prima dai dirigenti e dai funzionari, sulla base di un riassetto industriale condiviso ed in presenza di liquidità.

Il fallimento lo deve pagare chi l'ha prodotto e non certo i lavoratori attraverso l’aumento dei carichi di lavoro ed i cittadini attraverso il taglio delle corse, la cancellazione di intere linee, a fronte di quotidiani disservizi, aumenti delle tariffe e la chiusura anticipata delle stazioni e delle funicolari, così come avvenuto in queste settimane.

Basta con gli annunci, servono azioni concrete nella gestione del personale, nella lotta alle esternalizzazioni, una assunzione di personale tramite concorso pubblico e, non ultimo, fondi economici statali e regionali prontamente disponibili.

È stato "cristallizzato" per il triennio 2017/2019 il Premio di Risultato ai lavoratori ma non i superminimi, quelli continuano ad essere erogati, seppur in presenza di una delibera comunale che ne prevede l'eliminazione.

La quota relativa al premio di risultato del 2016, che i sindacati firmatari del capestro piano di risanamento già davano per scontato nelle tasche dei dipendenti entro giugno, ancora non è stata erogata a causa di diatribe ed inadempienze non riconducibili a chi, tra le mille difficoltà, continua a prestare il proprio contributo per dare efficienza al servizio. Ad oggi, possiamo affermare, a prova di smentita, che non esiste un documento aziendale ufficiale che indichi, chiaramente, la data dell'erogazione del premio.

Inoltre, riteniamo siano maturi i tempi per chiedere, a seguito dell’applicazione della delibera 220 sul taglio ai superminimi, da realizzarsi entro sei mesi e con un recupero stimato dal Comune di Napoli di circa 30 milioni di euro, un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale di front line, in un momento in cui la cosiddetta “collaborazione” pare sia diventata “obbligatoria” per far fronte alla pesante crisi aziendale raggiunta a seguito delle fallimentari gestioni di Dirigenti e Funzionari strapagati, che, anziché fare autocritica e magari dimettersi, reprimono il personale viaggiante punendo, di fatto, attraverso la sospensioni dal soldo e dal servizio chiunque segnali guasti o anomalie sui mezzi, a tutela della sicurezza e della regolarità dell’esercizio.

Sul fronte politico, invece, ribadiamo la necessità di un cambio di rotta sostanziale da parte dell'Amministrazione Comunale. Il Patto di Stabilità strangola i comuni e distruggere le risorse per i servizi sociali, compreso il TPL. È evidente che la lotta per salvare il trasporto pubblico ed evitare i licenziamenti ha bisogno di un respiro più ampio del mero ambito sindacale. Le responsabilità sono amministrative oltre che aziendali e vengono dalla giunta De Magistris, dal Partito Democratico e dal Governo centrale.

SCIOPERIAMO PER CHIEDERE:

- Consegna del Piano Industriale e dell’organigramma di terzo livello, necessari per il rilancio di ANM e per una corretta, equa e trasparente gestione delle risorse interne;

- blocco del programma di esuberi;

- rispetto dei pagamenti delle retribuzioni, tra cui il premio risultato 2016 già maturato;

- un accordo quadro per l’equiparazione economica e normativa delle tre aree aziendali (sosta – ferro – gomma);

- ampliamento, ottimizzazione e garanzia del servizio accompagnamento;

- adeguate manutenzioni e dotazioni di sicurezza di bordo dei mezzi aziendali;

- l’applicazione delle normative di legge per quanto attiene la disciplina dell'orario di lavoro.

Le fasce orarie durante le quali sarà assicurato il servizio completo sono:

- Metropolitane e Funicolari dalle ore 6.30 alle ore 09.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00;

- Autobus, filobus e tram dalle ore 5.30 alle ore 8.30 (uscita bus dai depositi dalle ore 5.30 con ultima partenza ore 8.00) e dalle ore 17.00 alle ore 20.00 (ultima partenza 19.30).

- Personale amministrativo ed impianti fissi intera giornata.

IL SERVIZIO NOTTURNO A CAVALLO TRA IL 20 E IL 21 POTREBBE NON ESSERE GARANTITO.