17LUGLIO GIORNATA A DIFESA DELLA SANITA' PUBBLICA E DEL DIRITTO AL BENE SALUTE
SI SCRIVE SPENDING REVIEW, SI LEGGE TAGLIO DEI SERVIZI
SANITARI E LICENZIAMENTO DEI LAVORATORI!
La Confederazione Regionale USB della Campania aderisce con tutte le sue strutture sindacali alla giornata nazionale di protesta promossa dalla USB nazionale per domani 17 luglio 2012 contro i tagli alla sanità ed in difesa della sanità pubblica.
Saranno organizzati presidi e volantinaggi in tutte le strutture pubbliche della Sanità campana ed in particolare si terrà presso l’Azienda Ospedaliera “Cardarelli” un volantinaggio ed un sit-in di protesta per portare a conoscenza dell’opinione pubblica l’ulteriore devastazione sociale che provocherà l’ultima finanziaria del governo Monti cosiddetta “Spending Review”.
SI SCRIVE SPENDING REVIEW, SI LEGGE TAGLIO DEI SERVIZI
SANITARI E LICENZIAMENTO DEI LAVORATORI!
Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi con la spesa sanitaria complessiva e procapite sotto la media europea e ben al di sotto di quella di Gran Bretagna, Francia e Germania, dal 2000 ad oggi sono già stati tagliati 45.000 posti letto ai quali vanno aggiunti i circa 20.000 che il governo dei “tecnici” si appresta a tagliare entro il 2013.
Pronto Soccorso affollati e liste d’attesa interminabili per una visita ambulatoriale, sono la drammatica realtà che quotidianamente sperimentiamo, frutto di continui tagli al servizio sanitario pubblico che si traducono in mancata garanzia del diritto alla salute.
E questa realtà viene continuamente mistificata attraverso eleganti e ipocrite formule lessicali: “razionalizzazione della rete ospedaliera”, “ottimizzazione delle risorse”, “patto per la salute” fino alla odierna “spending review”. Mai una sola volta però, sono stati colpiti gli sprechi che si annidano nel sistema degli appalti, delle esternalizzazioni, delle consulenze, degli accreditamenti ai privati e degli stipendi d’oro dei dirigenti.
Attraverso la sanità, che vale l’80% dei bilanci regionali, la politica continua a garantirsi consensi in cambio di clientele tanto che ormai si conta un dirigente ogni 4 dipendenti.
Con la spending review la musica non cambia: la revisione degli appalti serve solo a spazzare via le piccole e medie imprese dalla competizione per la fornitura di beni e servizi e concentrare così i profitti nelle mani di poche multinazionali mentre sui fantomatici costi standard – quelli per intenderci che vedrebbero la famosa siringa costare lo stesso prezzo ovunque – pesa l’altissimo costo della corruzione che in Italia ammonta a
circa 60 miliardi di euro, ai quali la sanità contribuisce da sempre con un prezzo altissimo.
A pagarne le spese saranno tutti quei cittadini che non potendosi permettere le cure si aggiungeranno a quell’esercito di 9 milioni di italiani che vi hanno già dovuto rinunciare dall’inizio della crisi e i lavoratori e le lavoratrici della sanità che dopo anni di lavoro usurante in corsia verranno considerati, senza tanti complimenti, esuberi da licenziare.
A cominciare dai numerosi precari, dagli esternalizzati che si nascondono sotto la voce di “beni e servizi” e cresciuti a dismisura grazie alle politiche di blocco delle assunzioni pubbliche fino ai così detti lavoratori a tempo indeterminato.
Ma quale spending review!
Alla fine di questa ennesima manovra fatta di tagli lineari utili solo a far cassa avremo meno servizio sanitario pubblico e più privato; più precari e disoccupati e meno infermieri, medici e operatori sanitari.
NO ALLA SPENDING REVIEW, LA SALUTE NON È UNA MERCE!
Napoli, 16 luglio 2012
Confederazione USB Campania