All’Ospedale del Mare una sanità arrivata al limite: Pronto Soccorso senza monitor per misurare i parametri vitali
Ancora una volta l’Ospedale del Mare è lo specchio di un servizio pubblico abbandonato a se stesso. Al Pronto Soccorso mancano o non sono idonei i monitor portatili per la misurazione dei parametri vitali dei pazienti, i termometri timpanici o cutanei elettronici al posto degli ascellari, che oltre ad impiegare più tempo non sono dotati di presidi monouso, nonché i misuratori della glicemia.
Le condizioni di lavoro già difficili nell’area urgenza sono rese ancora più complicate da chi fa sperpero economico sulla pelle di lavoratori e lavoratrici e sulla cittadinanza, attuando spesso distribuzioni a pioggia di questi presidi senza una valida organizzazione che ne illustri e indichi la gestione, la manutenzione e la collocazione. Un Pronto Soccorso lasciato in balia delle onde, senza coordinatore infermieristico da mesi, con percorsi e degenze dei pazienti sospetti Covid separati solo da un paravento.
In perfetta continuità con il pre-Covid l’Ospedale del Mare continua ad avere carenze sanitarie e di personale, mentre la mala gestione della Direzione Generale e sanitaria è palesata anche dalle continue aggressioni al personale sanitario e di vigilanza da parte dei parenti dei pazienti o degli stessi pazienti.
Due facce della stessa medaglia vittime del sistema sanitario della Campania ricco di proclami ma povero di azioni concrete. L’amministrazione regionale sembra sorda alle continue denunce di USB, continuando a mantenere indisturbata la Direzione Generale di una ASL Na1 che fa acqua da tutte le parti.
USB Sanità