ANCORA UNA AGGRESSIONE A DANNO DI UNA DIPENDENTE DELL'ANM
OLTRE 130 LE AGGRESSIONI NEL 2015
Il coordinamento Usb esprime vicinanza e solidarietà alla lavoratrice dell’Anm che ieri sera nell'esercizio delle proprie funzioni è stata vittima della prima aggressione del 2016 presso la funicolare centrale a piazzetta Augusteo. L’ Unione Sindacale di Base ritiene che non sia più possibile subire attacchi verbali e fisici durante l'espletamento del proprio lavoro per cause organizzative o legate alla mancanza di adeguati piani di prevenzione per garantire l’incolumità e la salute dei lavoratori. Nei prossimi giorni chiederemo alla dirigenza dell’Anm e al sindaco un incontro per affrontare seriamente la questione visto che ormai tali episodi si ripetono con una inaccettabile frequenza. Nel 2015 sono state oltre 130 le aggressioni e gli atti vandalici denunciati che hanno interessato il personale e i mezzi aziendali. Le ragioni alla base delle innumerevoli aggressioni subite dai lavoratori di front-line - secondo L’Unione Sindacale di Base - sono in prevalenza legate ai quotidiani disservizi cui è vittima l’utenza, tali da creare esasperazione e un clima di caccia alle streghe nei confronti del personale. Disservizi che vanno dai lunghi tempi di attesa alle fermate al pessimo comfort di marcia, fino ad arrivare alla nota difficoltà nel reperire i titoli di viaggio nelle ore serali e nei week-end. L’Anm, in primis, paga la mancanza di un adeguato turn over tra il personale di front line, carenza di lavoratori, abbinato ad una allegra e poco trasparente gestione del personale. “All'Anm serve una cura: la meritocrazia. Successivamente alla fusione – spiega Marco Sansone del Coordinamento Provinciale Usb - i vizi sono ancora tutti qui. Clientelismo, nepotismo, raccomandazioni e segnalazioni. Una situazione che si ripercuote sul servizio e sulla capacità di sanare i bilanci dell’Azienda. Oltre ai tagli e alla mancanza di personale – continua il sindacalista - è da tempo che la nostra Organizzazione Sindacale denuncia alla proprietà l’incapacità di garantire servizi di mobilità adeguati ai bisogni della cittadinanza. E’ paradossale che mentre da un lato si dichiarino centinaia di esuberi tra il personale amministrativo (265), proponendo addirittura un esodo incentivato con fondi aziendali, dall'altro si stia provvedendo a distrarre, giorno dopo giorno, un numero importante di risorse giovani, dall’esercizio diretto e indiretto, ricollocandole negli uffici”.