A.N.M. INIDONEITÀ E SICUREZZA - SCELTE AZIENDALI IMBARAZZANTI

Frequenti i casi in cui i conducenti vengono dichiarati inidonei alla guida dei bus per poi essere utilizzati, paradossalmente, secondo un discutibile accordo sindacale, alla guida dei mezzi di soccorso presenti in azienda

Napoli -

Oltre 200 inidonei in ANM, salute a rischio per gli autisti. Gli autisti di autobus si ammalano sul posto di lavoro, aumentano i disservizi alle fermate, e l’azienda corre ai ripari attraverso il taglio delle corse e la cancellazione di alcune linee. Secondo una stima effettuata dal sindacato il 70% dei conducenti accusa episodi riconducibili a patologie di natura muscoloscheletrica. La posizione di seduta protratta, la rotazione frequente del collo e del busto che si realizzano al posto guida, le vibrazioni subite all’intero corpo legate alla non sempre adeguata manutenzione del manto stradale e delle sospensioni dei bus, il microclima inadeguato, stanno diventando i fattori principali della patologia più diffusa, insieme allo stress da lavoro correlato, tra gli autisti del capoluogo napoletano: la lombalgia. Sono anni che i processi di ristrutturazione aziendale hanno determinato un aumento della produttività e la riduzione degli organici. In circa 15 anni, con una costante crescita della domanda di mobilità da parte dei cittadini, complice la crisi economica, si è passati da 4000 dipendenti, dato riferito alla sola gomma, a 1500 dipendenti, di cui attualmente solo la metà sono autisti impegnati alla guida dei mezzi aziendali. Un taglio annuale di miglia di chilometri con un relativo ridimensionamento, in termini di quantità e qualità, del servizio offerto ai cittadini dell'area metropolitana di Napoli. Un circolo vizioso che associa le precarie condizioni di lavoro, il degrado dello stato di salute degli autisti e la riduzione dell’efficacia del servizio. Ragione per cui riteniamo sia diventata necessaria la verifica degli organici dell’azienda e la congruità dei carichi di lavoro dei conducenti in relazione con le previsioni di legge, sia per tutelare la salute degli autisti che per il rilancio occupazionale nel settore del trasporto pubblico locale. Un fenomeno, quello della inidoneità, che rischia di aumentare nei prossimi mesi se non supportati da un adeguato ed efficiente sistema di gestione della prevenzione per la salute e la sicurezza in azienda. I conducenti dei bus, filobus e tram non sono inviati, dall'azienda, a visite di revisione in base al ex DM 88/99 ad opera di enti pubblici con il relativo rilascio di parere medico legale, ma "semplicemente" inviati a visita medica presso il medico competente aziendale nell’ambito della sorveglianza sanitaria imposta dal D.Lgs 81/2008 e smi. Frequenti i casi in cui i conducenti vengono dichiarati inidonei alla guida dei bus per poi essere utilizzati, paradossalmente, secondo un discutibile accordo sindacale, alla guida dei mezzi di soccorso presenti in azienda, come ad esempio i carri attrezzo per il traino dei bus in avaria o sui mezzi speciali per la manutenzione della rete aerea. Un fatto gravissimo se solo si pensa che tutto ciò avviene senza che sia stata accertata, da un medico legale, la residua capacità del lavoratore al tipo di patente posseduta (E, D, C, B, ecc.), mettendo, di fatto, in pericolo la sicurezza stradale e l'incolumità dei dipendenti trasportati. Come dire, con immenso imbarazzo, inidonei alla guida dei mezzi dell’Anm ma non per le restanti strade e aziende del mondo.

 

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