ANM, USB: La sindrome paranoica del complotto e gli elefanti che volano

Napoli -

Prendiamo atto che la politica è più capace di offendere che non di difendere. Le parole utilizzate dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris e del vice sindaco Enrico Panini sono pietre, il complotto per dissimulare la realtà. Penetranti luoghi comuni che armano le mani dei cittadini, scagliando la loro ira verso i dipendenti dell’ANM.

La sindrome paranoica del complotto viene utilizzata per sfuggire alle proprie responsabilità. Quello di oggi è stato l’ennesimo teatrino mediatico inscenato dall’Amministrazione Comunale alla ricerca di consenso attraverso la menzogna e la calunnia.

Dietro ai guasti alla metropolitana non vi è alcun sabotaggio.

L’ingegnere Orazzo, stimato professionista e direttore di esercizio della metrò linea 1, in una intervista pubblicata su “il Mattino” ha spiegato che ad andare in tilt è stato l'intero sistema dei codici di binario. Un sistema che controlla automaticamente la velocità del treno così da far rispettare tutte le restrizioni della linea e in caso di emergenza blocca lo stesso treno.

Da giorni i tecnici dell’Ansaldo stanno lavorando intensamente, in collaborazione con gli operai dell’ANM, per ripristinare temporaneamente il guasto, un palliativo in attesa della sostituzione del sistema. La soluzione definitiva richiederebbe al più presto un investimento di 50 milioni per ammodernare la linea ed evitare nuovi possibili blocchi alla circolazione.

Se gli elefanti non volano certamente i napoletani non hanno l’anello al naso. Il disastro trasporti è sotto gli occhi di tutti. Disservizi, gusti improvvisi, mancanza d’informazioni, difficoltà ad acquistare i titoli di viaggio, lunghe attese alle fermate, tagli alle corse e alle linee bus e, non ultimo, l’annunciato aumento dei biglietti ad 1,30 euro.

La verità vera è che l’Azienda Napoletana di Mobilità continua a non ricevere con regolarità i trasferimenti da parte del comune di Napoli. Difatti non sono state ancora erogate le risorse per il 2018. Circa 48 milioni al netto di Iva. Soldi che sarebbero potuti servire per effettuare la manutenzione delle infrastrutture, evitando il ripetersi di continui blocchi sulla linea metropolitana e funicolari.

Alla mancanza di un serrato potere di indirizzo e controllo (analogo) da parte dell’Amministrazione Comunale sulla partecipata si aggiunge la continua ricerca della “pace sociale” attraverso accordi sindacali che piuttosto di determinare economie di scala vanno ad alimentare privilegi e sacche parassitarie ancora presenti in azienda. Una gestione “andreottiana” della cosa pubblica che stride in modo deciso con la decantata politica “rivoluzionaria” di Dema.

Gli otto milioni di euro in attivo del bilancio di ANM sono frutto di una mera riduzione dei costi, di partite economiche non erogate ai lavoratori e ai fornitori, dal peggioramento del servizio di superficie e dall’aumento del costo dei permessi sosta per i residenti.

Per queste ragioni le accuse e le illazioni mosse nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ANM meritano le scuse dell’amministrazione comunale in quanto i dipendenti ANM, al pari dei cittadini napoletani, sono entrambi vittime del pressapochismo politico e gestionale di manager incapaci scelti con la spada (dalla politica) e di dirigenti incollati alle proprie poltrone che hanno avuto il merito di condurre l’ANM al fallimento.

E poi Napoli è una città magica in cui può davvero succedere di tutto: perfino che la metropolitana funzioni tutto il giorno, perfino che gli elefanti volino...