ANM: VIETATO DISSENTIRE E VIETATO DENUNCIARE, LA DISCIPLINARE COLPISCE ANCORA

ANCORA UN EPISODIO DI OSCURANTISMO DEMOCRATICO E ANTISINDACALE DELLA ANM. SEGNALARE DIVENTA UN REATO?

Napoli -

Sospeso dal soldo e dal servizio, per 10 giorni, il conducente dell'Anm che aveva “osato” pubblicare, nell'estremo tentativo di denunciare pubblicamente le precarie condizioni in cui sono costretti a lavorare i conducenti e a viaggiare gli utenti, medesima sorte toccata ad un altro conducente che aveva osato l'inosabile prima di lui. Le motivazioni ufficiali, contenute nella nota disciplinare consegnatagli dall'ufficio disciplina di Anm suonano laconiche: “Per aver divulgato immagini del materiale aziendale e notizie false e tendenziose, lesive della dignità di Anm su noto social network...”. “E' ufficiale: è fatto divieto assoluto ai dipendenti Anm di denunciare pubblicamente le deficienze aziendali e cercare di salvaguardare i viaggiatori, i lavoratori e gli utenti della strada” tuona Vincenzo “Ezio” Lucchese dell'USB trasporti, “seppur si infranga un regolamento interno, non si è tenuto presente, nel comminare una sanzione di tale rilievo, della volontà del collega di cercare di risolvere e chiedere di affrontare delle problematiche che rischiano di innescare meccanismi pericolosi per l'interesse e la salute pubblica”. “ Si palesa solo un intento punitivo...”, continua Lucchese “... finalizzato a creare omertà e complicità, a coprire i disservizi interni ed esterni, a far passare sotto silenzio la malagestione, a spegnere ogni libera voce di dissenso, di denuncia di non accettazione di una gestione aziendale la quale, sta producendo indisturbata da troppo tempo i suoi danni, i suoi frutti avvelenati”. Il sindacalista fa presente che anche che il collega in questione, oramai arresosi ad un sistema irreparabilmente compromesso, ha annunciato pubblicamente la sua intenzione di rassegnare le dimissioni e “scappare” all'estero: lo farà venerdì 27 novembre, convinto che sia inutile lottare contro un sistema che non ha nulla da invidiare al metodo mafioso. “Sono molto amareggiato...” incalza Lucchese, “...con l'elezione di de Magistris eravamo stati in tanti a cullare l'illusione che le cose potessero realmente cambiare, ma questi episodi ci danno solo la triste conferma che in Anm non vi è alcuna discontinuità rispetto alle politiche precedentemente adottate e che, non sarà certo la repressione ad arginare la ferrea volontà dei dipendenti Anm a lottare contro i veri nemici e i distruttori della loro azienda”. “Non si riesce a comprendere...” conclude il sindacalista USB, “... in quale modo si possa ancor di più ledere un'immagine pubblica di un'Azienda i cui disservizi sono ben noti e di dominio pubblico, essendo balzati, a più riprese agli onori della cronaca, anche attraverso trasmissioni televisive di rilievo nazionale, come Striscia o Report...”. L'USB si dichiara disposta a difendere il lavoratore in ogni sede e cercherà di dissuaderlo dal proposito di lasciare il suo lavoro ed il suo Paese, ma nel contempo chiede un intervento duro e deciso da parte della Proprietà per fermare queste pratiche antisindacali e persecutorie adottate in Anm contro chi, per mera coscienza, non sottace e non si sottrae al suo dovere di denunciare disservizi, anomalie e malcostume.

 

Napoli 25 novembre 2015

Coord. Usb Anm