ATC: Autisti costretti a lavorare senza bagno e acqua potabile ai capolinea. Salute a rischio.
Bus come carri bestiame, cittadini avviliti e turisti sconvolti, l’estate nera del trasporto Caprese.
Ai noti disservizi legati alla viabilità, al salto delle corse e al numero insufficiente di mezzi in circolazione, dove turisti e pendolari vengono stipati a bordo dei bus come sardine, senza climatizzatore e costretti a viaggiare per chilometri in piedi sugli autobus di linea si sommano altri problemi di natura più quotidiana.
Per gli autisti dei mezzi pubblici non c'è solo il problema di dover garantire la sicurezza e la regolarità dell’esercizio, c'è un problema, apparentemente meno importante, ma, in realtà molto più incombente e quotidiano, quello della mancanza dei bagni e acqua potabile presso tutti i capolinea della ATC, inoltre, la possibilità di poter godere di un adeguato recupero psicofisico tra una corsa e l’altra, così come avviene in tutte le aziende, da dedicare alle proprie esigenze fisiologiche, senza subire pressione e condizionamenti dal personale di controllo aziendale.
I lavoratori lamentano che la pulizia del bagno avviene solo una volta al giorno e questo è insufficiente per il numero di lavoratori coinvolti. Infatti spesso, specialmente con l’estate, la puzza diventa insostenibile. Le condizioni di sanificazione lasciano a desiderare e l’odore nauseante si propaga liberamente anche nell’ambiente.
"Vogliamo anche evidenziare – afferma Adolfo Vallini dell’Esecutivo Provinciale USB - la contraddizione di una dirigenza di ATC che mentre da un lato instrada autobus privi di aria condizionata, mettendo in pericolo la salute degli utenti, senza attuare opportune misure per evitare un carico di passeggeri oltre il limite consentito dalla carta di circolazione, dall’altro continuano a chiedere collaborazione e senso di responsabilità ai lavoratori, guardandosi bene dal garantire i diritti minimi e rendere dignitose le condizioni di lavoro. Serve una svolta ai vertici dell’ATC di Capri e un concreto piano industriale, a tutela di un servizio pubblico corrispondente alla domanda e a garanzia dei livelli occupazionali e salariali dei dipendenti. Rimaniamo disponibili ad un costruttivo confronto”.