Basta morti e malati di Covid-19 nei trasporti, senza tutele non può esserci servizio. Solidarietà e supporto alla famiglia del capotreno scomparso

Nazionale -

Con la terribile notizia della morte di Alfonso Migliorino, il capotreno di Trenitalia di Agropoli (Salerno) infettato durante il servizio e morto dopo una settimana di ricovero a Vallo della Lucania, continua a salire il contributo di morti e di contagiati che i lavoratori dei trasporti in Italia stanno pagando alla diffusione del Covid-19.

Come tutti coloro che sono addetti ai servizi minimi essenziali, i lavoratori dei trasporti non possono restare a casa e sono esposti ai rischi del contagio mentre erogano la loro prestazione.

Un rischio che non deve essere più corso perché la salute viene prima di tutto!

Il 14 marzo USB ha scritto al governo proclamando lo stato di agitazione, rinnovato con lettera del 21 marzo, per l’applicazione di tutte le misure di prevenzione e protezione dal contagio necessarie a tutelare la salute di lavoratori e utenti.

Il governo ha emanato successivi DPCM e Decreti Legge che sono intervenuti su dispositivi e misure di contenimento ma che al momento appaiono ancora insufficienti a garantire la sicurezza del lavoro.

La mancata chiusura delle attività produttive non essenziali e la tardiva emanazione di norme più restrittive alla circolazione hanno causato l’esposizione dei lavoratori e il sovraffollamento dei mezzi di trasporto in una situazione di carenza generalizzata di dispositivi di protezione individuali, a partire dalle mascherine.

Grazie alla mobilitazione dei lavoratori, molte aziende sono corse ai ripari, adottando le misure previste sul rischio di esposizione dei propri dipendenti; ma ciò ancora non basta.

Con l’ultima lettera al governo abbiamo chiesto l’adozione di ulteriori misure a tutela della salute di lavoratori utenti e cittadini oltre a quelle già decise.

Chiediamo che i mezzi di trasporto siano riservati solo a coloro che hanno davvero necessità di mobilità per garantire l’assistenza, il soccorso e le filiere della produzione essenziale, impedendone il sovraffollamento.

Chiediamo che a nessuno venga permesso di salire su un qualunque mezzo di trasporto o di transitare in stazioni, porti, aeroporti, capolinea senza indossare la mascherina protettiva.

Chiediamo che i lavoratori esposti al pubblico siano monitorati attraverso tamponi, coscienti dell’importanza di questa misura che al momento non è concessi neanche a medici e infermieri.

I lavoratori dei trasporti hanno aderito in modo simbolico allo sciopero generale di mercoledì 25 indetto da USB proprio per reclamare che si chiuda tutto ciò che non serve e per impedire che i mezzi di trasporto siano un veicolo di diffusione del Covid-19, nell’interesse non solo dei lavoratori ma di tutti gli utenti e dell’intera cittadinanza.

USB conferma quindi lo stato di agitazione in tutti i settori dei trasporti nazionali dando indicazioni ai lavoratori di pretendere l’applicazione puntuale di tutte le misure decretate dal governo a tutela della propria salute, nelle more di quanto previsto dalle leggi inclusa la 146/90. 

Il principio è che laddove non si rispettano la prescrizioni di legge e non si tutela la salute non si può erogare il servizio.

Alla famiglia di Alfonso Migliorino, che conta purtroppo altri sette contagiati compresi la moglie e i due figli del capotreno, vanno la nostra solidarietà e il nostro supporto, insieme all’incoraggiamento verso coloro che sono malati o oggetto di quarantena a causa del proprio servizio.

 

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato - Trasporti