Denunciata l'autoproduzione nel porto di Salerno. L'armatore risponde attaccando il delegato USB, la compagnia portuale da che parte sta?

Salerno -

Angelo, un lavoratore portuale che da svariati anni presta la propria attività con la società Intempo, delegato della nostra organizzazione sindacale USB, è stato escluso dalle liste di avviamento. Ci è stato, dai lavoratori, riferito che la committenza Grimaldi abbia imposto alla Compagnia Portuale di Salerno di non farlo lavorare dopo 8 anni di sacrifici e precarietà. Un portuale come tutti noi, un padre di famiglia.

Qual è la sua colpa? Nessuna. Semplicemente la società in questione voleva lanciare un segnale a tutti i lavoratori. Vi siete permessi di denunciare l’autoproduzione? Queste sono le conseguenze.

Perché come USB Mare e Porti, a differenza di altri che parlano ma poi chiudono gli occhi, abbiamo intrapreso una battaglia per bloccare l’autoproduzione sistematica nel porto di Salerno. Con scioperi, manifestazioni e anche un esposto presso la Procura della Repubblica.

Tutto ciò a maggior ragione dopo la recente “crisi” della Compagnia. Tutto ciò per ottenere maggiori turni e avviamenti per tutti.

Angelo deve immediatamente non solo tornare a lavoro ma ottenere finalmente una stabilizzazione del rapporto di lavoro prestato, per anni, nel porto di Salerno ex art 17.
Dopo anni di precarietà questa è l’unica strada possibile.

Stigmatizziamo altresì l’atteggiamento inerte proprio della dirigenza della Flavio Gioia la quale, invece di difendere un lavoratore portuale, un dirigente sindacale, un padre di famiglia, sta cercando di lavarsene le mani. Per noi questa cosa è inaccettabile.

Chiediamo a tutti i lavoratori di Salerno e non solo, di esprimere la propria solidarietà ad Angelo.

Interverremo in tutte le sedi opportune per tutelare il nostro delegato e la nostra organizzazione sindacale.

Coordinamento nazionale USB mare e Porti