Fase 2, il primo giorno a Napoli

Napoli -

Al palesarsi del primo giorno della “Fase 2” della pandemia a Napoli sono ricomparsi problemi irrisolti e gli atavici livelli di sofferenza sociale che caratterizzano la metropoli partenopea.
Ad onore del vero già nella fase del lockdown solo il lavoro di assistenza e mutualismo delle reti sociali di movimento e della Chiesa ha evitato che decine di migliaia di famiglie restassero stritolate dai meccanismi della crisi economica e sociale.
Infatti con buona pace dei proclami di De Luca e della sostanziale inanità del sindaco di Napoli, anche nei mesi di lockdown si sono svolte iniziative di protesta e di agitazione sociale che hanno riproposto i temi del diritto al reddito, la lotta al caro affitti e le preoccupazioni per le gravi inadempienze delle strutture della sanità pubblica a fronte del pericolo derivante dal Covid-19. Azioni di lotta e di denuncia che – nonostante si siano svolto in grande sicurezza per tutti – hanno ricevuto le attenzioni repressive della polizia attraverso decine di multe e denunce.
Oggi con l’avvio della “fase 2” si è riaffaciata la protesta popolare:
a) sotto la sede del Comune, a Palazzo San Giacomo, si sono ritrovati lavoratori dei Progetti APU e gruppi di famiglie in difficoltà economiche ed hanno richiesto una interlocuzione con il sindaco e l’amministrazione comunale per verificare l’avvio di soluzioni economiche e sociali durature nel tempo oltre l’incubo della precarietà e della crescente miseria;
b) al Rione Traiano gruppi di “mercatari” (lavoratori autonomi che svolgono attività nei mercati rionali) hanno chiesto il varo di un Piano di Riapertura dei mercati dove – in rigorosa sicurezza – poter riprendere le loro attività ferme da mesi;
c) in numerose aziende dei trasporti i delegati sindacali – dell’USB in primis – sono dovuti intervenire per segnalare le inadempienze dei vari gestori del Trasporto Pubblico Locale (ANM, EAV, Trenitalia). In particolare alla linea della Cumana l’USB ha denunciato l’assenza del distanziamento e un affollamento sconsiderato a ridosso dei treni.
Nei prossimi giorni - man mano che il ritmo produttivo e sociale della città andrà completandosi – occorrerà che l’iniziativa sociale torni a premere sulle istituzioni per reclamare interventi straordinari, misure universali di tutela economica e sanitaria e tutto quanto servirà per impedire che i micidiali effetti derivanti dalla crisi pandemica siano scaricati sui ceti popolari della società.
 

#pazienzazero
#lottaeconflitto

 

USB Federazione regionale Campania