FORTE PROTESTA CONTRO L'ACCORDO TRUFFA DEL GOVERNO

UNANIME E NETTO IL NO DEI LAVORATORI, GIUNTI A ROMA DA TUTTA ITALIA

Napoli -

Il 7 luglio a Roma la USB ha mobilitato i lavoratori ex LSU con l'intento di presidiare il Ministero del lavoro in concomitanza con la convocazione del tavolo per la firma della cassa integrazione conseguente ai tagli definiti nell'accordo del 14 giugno sottoscritto dal Ministero, Consorzi ,MIUR e sindacati cgil-cisl-uil e non firmato da USB.

La notizia del rinvio all'ultimo momento della riunione non è stato certo un messaggio rassicurante e, pertanto, la USB ha deciso di mantenere la protesta e di renderla più evidente decidendo di partire con un corteo spontaneo dalla stazione termini, dove sono confluiti più di 500 manifestanti da tutta Italia.

Molti i momenti di forte tensione e tafferugli con le forze dell'ordine durante il corteo spontaneo che si è incamminato verso il Ministero del Lavoro cercando di evitare gli sbarramenti che la polizia in assetto antisommossa ha cercato di frapporre al corteo tanto che due donne sono rimaste contuse fra gli ex lsu.

La forte e determinata reazione dei lavoratori che hanno più volte sfondato i blocchi, ha alla fine imposto che si consentisse ai manifestanti di raggiungere il Ministero, con l'impegno a un'incontro con i suoi massimi funzionari. I lavoratori, fatti salire su 6 pulman di linea e scortati fino al Ministero, hanno così continuato la loro protesta in via Fornovo (sede del Ministero del lavoro - dove comunque si stava tenendo una riunione tra Lavoro, Miur e Regioni ) insistendo e spingendo perchè una delegazione fosse ricevuta con l'obbiettivo di avere un aggiornamento rispetto alla problematica situazione creatasi a seguito dell'accordo e poter rappresentare tutta la contrarietà allo stesso e le forti preoccupazioni in relazione alla perdita di reddito e al rischio di rimanere senza pagamenti anche della promessa cassa, a causa delle solite lunghezze burocratiche.

 

All'incontro al Ministero con il funzionario Cipriani, la USB ha nuovamente manifestato il proprio disappunto sull'accordo siglato il 14 giugno da MIUR, Ministero del lavoro, Consorzi e sindacati Cgil-Cisl-Uil che definisce tagli pesanti dei salari, con periodi di fermo e riduzioni orarie spropositate rispetto ai tagli di risorse e comunque inutili a fronte di soluzioni alternative di gestione del servizio, come la reinternalizzazione. In tal senso si è chiesto di rivedere l'accordo e di garantire la continuità del reddito, dichiarandosi pronti come sindacato a forti azioni di protesta all'apertura delle scuole.

E' emerso nell'incntro che il rinvio della riunione al 12 era dovuta al fatto che si stanno riscontrando difficoltà in relazione al reperimento presso le Regioni delle risorse necessarie a coprire il costo degli ammortizzatori sociali promessi dall'accordo, ma che il Ministero del lavoro era fiducioso di poter superare tali difficoltà e onorare gli impegni presi. A fronte di queste dichiarazioni tutta la delegazione ha rappresentato tutto il proprio disappunto perchè così, al danno di un accordo truffa per il taglio di giornate e ore di lavoro, si rischierebbe di aggiungere la beffa di rimanere completamente senza reddito o di percepirlo con forti ritardi.

L' O.S. ha quindi sollecitato il Ministero a farsi garante della effettiva corresponsione degli ammortizzatori sociali così da impedire che i lavoratori possano rimanere privi di reddito nel periodo di luglio e agosto.

Il dott. Cipriani a riguardo si è dichiarato ottimista in quanto la sottoscrizione contemporanea dell'accordo di cassa, ove avvenga nel prossimo incontro fissato per il 12 p.v., da parte di Ministero del lavoro e Regioni dovrebbe consentire l'immediata attivazione degli uffici Inps, così da evitare eccessivi ritardi. Ovviamente la delegazione ha espresso tutta la sua preoccupazione che, visto il recente passato, tali promesse rimangano lettera morta e che a settembre i lavoratori arrivino a rientrare nelle scuole senza aver percepito nemmeno un euro, promettendo con la riapertura delle scuole di mettere in atto tutte le azioni di lotta necessarie per ottenre la dignità del reddito per gli ex-lsu già penalizzati dall'accordo truffa.

Si è inoltre chiesto garanzie per quei lavoratori con invalidità sul lavoro (lavoratori fortemente a rischio licenziamento) e di farne oggetto di discussione nella successiva riunione prevista per il 12 luglio.

LA USB HA FATTO POI NOTARE AL DOTT. CIPRIANI CHE LA CASSA INTEGRAZIONE E IL FINANZIAMENTO STANZIATO PER L'APPALTO, ALLA FINE COSTA SEMPRE PIU' DELL'INTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO CON L' ASSUNZIONE ATA DEGLI EX LSU e ha sollecitato, invece l'immediata attivazione delle procedure per l'accompagnamento al pensionamento per il maggior numero di lavoratori possibile.

Al termine dell'incontro la delegazione ha riferito i contenuti dello stesso ai manifestanti rimasti numerosi e compatti a sostenere il presidio e si è deciso di continuare con le azioni di lotta fino al ritiro dell'accordo truffa e alla definitiva stabilizzazione di lavoro e di reddito degli ex- lsu a partire dalla PROSSIMA RIUNIONE 12 LUGLIO e sicuramente alla ripresa delle attività didattiche.