Giù le mani dal compagno Eddy, il conflitto sociale e sindacale non è una prassi criminale
Da qualche mese il compagno Eduardo Sorge (Eddy), attivista del SiCobas di Napoli, è particolarmente nel mirino della repressione poliziesca e giudiziaria.
Eddy è al centro di una offensiva di varie Procure e Questure le quali stanno svolgendo una complessa opera di criminalizzazione di significative esperienze di mobilitazioni e di lotta, le quali sono un incoraggiante segnale di possibile ripresa del conflitto sociale e sindacale nel nostro paese.
Eddy è fatto oggetto di denunce, inchieste infamanti come quella di equiparare le lotte dei disoccupati a una presunta "associazione a delinquere" e ha subito alcuni "fogli di via" da località in cui stava svolgendo la sua legittima funzione sindacale.
È evidente che la persecuzione contro Eddy - unitamente a quanto accade nei confronti di diversi attivisti sociali e del sindacalismo conflittuale - è parte di una strategia governativa la quale punta a zittire e stroncare qualsiasi ipotesi di opposizione politica, sociale e sindacale. Il tutto mentre la cosiddetta uscita dalla crisi pandemica sta avvenendo attraverso licenziamenti, ristrutturazioni, aumenti di prezzi e tariffe e, come le vicende repressive in atto dimostrano, mentre sono a rischio le agibilità sociali e la libertà di lotta e di organizzazione.
La Federazione Regionale della Campania dell'Unione Sindacale di Base esprime la sua vicinanza umana e politica verso Eduardo Sorge e rilancia l'appello ad una mobilitazione generale contro il Governo Draghi, contro le politiche dell'Unione Europea e per la difesa intransigente della democrazia nei posti di lavoro, nei territori e nella società.
USB Lavoro Privato-Federazione Campania