I lavoratori dei Consorzi Obbligatori di Bacino della Regione Campania incontrano il Prefetto di Napoli
Emergenza occupazionale relativa ai lavoratori dipendenti dei Consorzi obbligatori di Bacino in liquidazione della Regione Campania per le attività del ciclo integrato dei rifiuti.
Facendo seguito alle varie iniziative messe in campo dalla USB, nella giornata di Martedì 4 febbraio u.s., si è tenuto l’incontro presso la Prefettura di Napoli per esperire la conciliazione obbligatoria atteso lo stato di agitazione comunicato da USB atteso il perdurare delle situazioni di criticità che stanno interessando i lavoratori sin dalla fine dell’emergenza rifiuti in Campania (chiusa ufficialmente il 31 dicembre 2009 con D.L n. 195 del 30 dicembre 2009, convertito nella legge n. 26 del 26 febbraio 2010).
Tante sono state le iniziative intraprese da USB ai fini di far arrivare alle Istituzioni interessate, Regione Campania in primis che i lavoratori, anziché essere avviati in amministrazione ordinaria, si sono trovati senza la sicurezza delle retribuzioni, senza il versamento dei contributi pensionistici, senza la garanzia della liquidazione del TFR/TFS, e volutamente abbandonati delle istituzioni preposte. Infatti, la maggior parte dei lavoratori vanta mensilità arretrate da svariati anni.
Tale circostanze sono state attenzionate anche ai Ministeri competenti, al Ministero del Lavoro con nostra e dettagliate relazione la quale ad oggi non ha sortito effetto, e da ultimo, ma non per ultimo, al Ministro dell’ambiente Costa anche in occasione della sua venuta ad un convegno a Caserta, pochi giorni orsono.
Nell’ambito della discussione presso la prefettura di Napoli, tali situazioni di criticità sono state nuovamente rappresentate e declinate secondo le loro sfaccettature, ed in tale ottica abbiamo dovuto riscontrare, in maniera negativa l’assenza delle Istituzioni preposte a dare attuazione agli enunciati di cui alla Legge Regionale n. 14/2016, di riordino del Ciclo Integrato dei Rifiuti in Campania, nella quale, inoltra viene stabilito altresì la ricollocazione lavorativa del personale già dipendente dei Consorzi di Bacino, nelle more della costituzione degli ATO e degli EDA.
La delegazione USB presente al tavolo ha espresso queste perplessità, poiché dopo circa 4 anni dall’entrata in vigore della legge, ad oggi non vediamo le proiezioni organizzative e attuative al di del Programma Straordinario le cui attività prevedono esclusivo utilizzo del personale dei Consorzi di Bacino, ma comunque è un programma che si accinge alla sua conclusione.
A tal proposito la delegazione USB ha rappresentato le proprie preoccupazioni anche perché si continua con un sistema che non tiene conto delle norme legislative vigenti, ne si utilizzano i lavoratori secondo i dettami normativi e contrattuali che avrebbero dovuto regolare i rapporti tra le parti, ed anche perché i lavoratori, come sancito da una recente sentenza, sono lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione, essendo i Consorzi di Bacino Enti pubblici non economici, e gran parte di essi sono stati collocati in disponibilità ex artt. 33,34 e 34 bis del D.lgs. 165/2001.
Nonostante ciò per questi lavoratori collocato in disponibilità, ad oggi non è stata corrisposta loro l’indennità di disponibilità prevista dal citato decreto legislativo, pari all’80% della retribuzione, arrecando ulteriori e estreme situazioni di disagio.
Per non parlare, poi, dei lavoratori dei Consorzi di Bacini di Benevento, nei confronti dei quali sono state avviate illegittime procedure di licenziamento collettive, con normativa che si applica al settore del lavoro privato è oggi, nonostante per alcuni di essi si sia pronunciata finanche la Cassazione, essi si ritrovano senza alcuna collocazione lavorativa.
Inoltra la delegazione USB ha rappresentato che, ad oggi, nonostante siano trascorsi quattro anni, gli Ato e gli Eda, benché costituiti, ritardano di fatto il reimpiego definitivo di tali lavoratori. Gli ATO e gli Eda non hanno ancora attuato una pianificazione ed un piano industriale che li inserisca definitivamente nella nuova gestione. Questa condizione di stallo non fa altro che alimentare le ecomafie e la distruzione dei territori, non essendoci un circuito impiantistico serio di supporto alla raccolta differenziata degno di un paese civile.
Alla luce delle problematicità rappresentate , e attesa l’urgenza o, stante la situazione di estrema drammaticità, gravità e criticità per quanto attiene il mantenimento dei livelli occupazionali e stipendiali per i lavoratori dei Consorzi di Bacino della Regione Campania, la delegazione ha chiesto un urgente interessamento della Prefettura di Napoli, quale organi di Governo a carattere regionale, di promuovere la fissazione di un tavolo con tutti gli attori in cui si definiscono:
- Attuazione immediata della Legge Regionale, attraverso l’avvio concreto e l’operatività degli ATO e degli /EDA, con il contestuale immediato trasferimento del personale dei Consorzi di Bacino in essi, ai sensi dell’art. 2112 del codice civile, nonché dall’art. 202 comma 6 del D. Lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale);
- Individuazione di misure e strumenti idonei volti a Garantire il recupero dei crediti vantati dai Consorzi nei confronti degli Enti locali, in svariati casi colpevoli di tali disastri, permettendo così il pagamento delle spettanze arretrate;
- Corrispondere l’indennità di disponibilità, pari all’80% della retribuzione e dei relativi assegni familiari agli aventi diritto, ai dipendenti del CUB NA-CE in liquidazione prevista dal D.lgs. 165/2001 e dal D.Lgs. 267/2000;
- Assicurare il versamento dei contributi pensionistici, il TFR/TFS nei confronti di tutti i lavoratori in servizio, estromessi dai cicli lavorativi e produttivi: sospesi e illegittimamente licenziati e di tutti i lavoratori posti per legge in quiescenza per il raggiungimento dei limiti di età, ma che non hanno ancora percepito il trattamento pensionistico né il TFR/TFS.
Tenuto conto dell’esito negativo come USB abbiamo espresso che il perdurare delle criticità sopra espresse non si escludono la proclamazione e l’attivazione di azioni di forme di lotte più incisive e all’uopo ritenute opportune.