Il comunicato sulla May Day napoletana
MAY DAY CHIAMA……Napoli risponde!!
Preparato da alcune significative iniziative di controinformazione (sotto la sede della Direzione Aziendale dell’ANM per denunciare le assunzioni precarie attraverso lo strumento delle Agenzie di Lavoro Interinale; nel Centro Direzionale vero e proprio contenitore di forza/lavoro sfruttata e parcellizzata nei vari Call Center e nella miriade di studi ed aziende qui situati; in alcune facoltà universitarie dove si sono svolti discussioni ed incontri con la partecipazione di attivisti del movimento francese anti/precarietà; attraverso volantinaggi in molti posti di lavoro) si è svolto l’appuntamento napoletano dell’Euro May Day inserito nel più ampio cartello di mobilitazioni tenute in oltre 20 città europee.
Da Piazza Mancini per tutto il centro cittadino fino a Piazza del Plebiscito, a ridosso della sede della Prefettura, un lungo, composito e colorato corteo ha catalizzato la partecipazione e l’attenzione di circa 10000 persone.
Aperto da due striscioni unitari (Contro l’Europa della Precarietà – Contro la Guerra con i Popoli che Resistono), dietro cui si sono collocati i vari camion/carri dei sindacati di base, dei centri sociali, dei migranti, dei collettivi studenteschi e delle varie associazioni che hanno contribuito – unitariamente – alla costruzione ed alla realizzazione di questa giornata, il Corteo ha degnamente rappresentato, seppur con modalità e forme di comunicazione varie ed originali, le ragioni storiche ed attuali della scadenza del Primo Maggio.
La buona riuscita dell’ Euro May Day – a Napoli come altrove – incoraggia la battaglia, ancora tutta da dispiegare e generalizzare, contro i giganteschi processi di precarizzazione del lavoro e della vita.
E’ appena terminata la campagna elettorale dove la maggioranza dei partiti si sono sciacquati la bocca di lotta alla precarietà, abbiamo ascoltato i discorsi dei segretari nazionali di CGIL, CISL, UIL a Locri e nelle altre piazze ed abbiamo la sensazione che questo tema – di cui l’Abolizione integrale della Legge 30 è un aspetto fondante e qualificante – stia scomparendo dall’agenda politica.
Evidentemente i severi strali di Confindustria e degli organismi finanziari sovranazionali stanno producendo – di nuovo – quei velenosi germi utili per rieditare la filosofia della “concertazione” funzionale, esclusivamente, al padronato tutto ed alle sue esigenze di competitività, a scapito di lavoratori, precari e disoccupati, nell’ambito della sfrenata concorrenza internazionale.
L’ RdB/CUB – a partire da questa giornata del Primo Maggio - esprime la preoccupazione che il nuovo Governo più che dare risposte concrete contro la precarietà e per la trasformazione di tutti i contratti atipici in contratti a tempo indeterminato, promuova iniziative d’immagine, parziali ed in linea con le posizioni ambigue di CGIL, CISL, UIL.
E’ quindi necessario rilanciare l’organizzazione, la mobilitazione ed il conflitto unificando le varie lotte e rivendicazioni, mettendo in atto momenti di mobilitazione generali per avanzare richieste e piattaforme chiare ed inequivocabili al nuovo Governo ed alle varie Amministrazioni Locali.