IL " NOSTRO" PATTO PER LA SALUTE
SI RENDE INDISPENSABILE LA COSTITUZIONE DI UNA UNICA GRANDE ORGANIZZAZIONE REGIONALE
Carissimi compagni,
Venerdì 28 giugno u.s. durante la visita del ministro della sanità, Beatrice Lorenzin, la nostra O.S. ha promosso un sit-in di protesta presso la stazione marittima di Napoli, dove il ministro ha partecipato al convegno “Un Patto per la Salute” organizzato dall’Associazione Fo.I.S..
Lo scopo della protesta, è stato quello di rappresentare al ministro la drammatica situazione ambientale e sanitaria della nostra regione che ha determinato e continua a determinare migliaia di morti ogni anno di tumore, causati principalmente, sia dalla scellerata gestione dei rifiuti degli ultimi decenni, sia dall’utilizzo della Regione Campania quale pattumiera di rifiuti tossici industriali d’Italia.
La nostra O.S.,dando seguito alle direttive scaturite dal recente Congresso Nazionale Confederale .nel quale si è determinato che, una completa operatività sindacale non può e non deve prescindere dall’azione politica sul territorio al fine di dare un adeguata risposta alla domanda dei lavoratori e dei cittadini; ha pertanto lanciato un appello, oltre che a tutte le categorie dell’organizzazione, anche a tutti i movimenti che da sempre si sono mobilitati su questi temi.
La mobilitazione è riuscita!
Il Ministro e il Governatore Stefano Caldoro sono stati costretti a ricevere una numerosa delegazione dei manifestanti, composta da delegati dell’ USB e di tutte le realtà territoriali presenti al presidio.
Durante l’incontro con le suddette istituzioni, durato circa un’ora, la nostra O.S. ha consegnato un elaborato documento di denuncia sulla drammatica situazione ambientale e sanitaria in Campania ,tale da inoltrare giusta richiesta al ministro della salute Beatrice Lorenzin di riconoscere e dichiarare lo stato d’emergenza sanitaria e ambientale in Campania; infine nel congedarci è stato richiesto al ministro, un incontro nel breve periodo, con o senza il governatore Caldoro, per discutere della difesa dei nostri territori e del nostro diritto alla salute.
Il successo della mobilitazione ci obbliga a riconsiderare la possibilità di creare un largo fronte di lotta su questi due temi strategici – ambiente e salute – per opporci alle politiche di destrutturazione del servizio sanitario pubblico messe in atto sia dai governi nazionali sia da quelli regionali.
La destrutturazione deriva da:
· progressivo definanziamento del servizio sanitario pubblico;
· compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini;
· riduzione delle possibilità di accesso alle prestazioni;
· tagli lineari su posti letto con chiusura ospedali;
· abbattimento progressivo della qualità delle prestazioni.
La stessa Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2012 ammonisce tutti sul pericolo che ulteriori contrazioni contabili possano compromettere definitivamente sia il funzionamento del servizio sanitario pubblico sia il mantenimento dei livelli di assistenza.
La USB ha inoltre dichiarato forti preoccupazioni ,su eventuali nuove iniziative da parte delle istituzioni presenti ad ulteriori misure di contenimento della spesa sanitaria,quali tagli e aumento dei ticket, situazione già aggravata dalla devastante applicazione del piano di rientro imposto dal Governo ma sopratutto dalla mancanza dei necessari interventi del Governo Regionale alla lotta al malaffare, agli sprechi e le ruberie di ogni genere.
La USB ha inoltre denunciato,la criminale volontà politica di osteggiare in Campania, l’istituzione del “Registro Tumori”.
Infatti recentemente, questa classe politica “inetta a dare risposte adeguate nei tempi dovuti” ha voluto sì istituire il necessario “Registro dei Tumori” ma al solo scopo speculativo di creare un ulteriore sistema organizzativo fatto di nuove strutture e nuovi primari e dirigenti, per la modica spesa di 1,5 milioni di euro.
Prontamente la Corte Costituzionale,con (sentenza n. 79/2013) bolla di anticostituzionalità la legge regionale n.19/2012 facendo così ripiombare la nostra Regione nelle tenebre.
In Campania, recenti autorevoli ricerche scientifiche, denunciano la più alta percentuale di morti per tumore; condizione scatenante la presenza di rifiuti tossici industriali non trattati sversati sul territorio e gravissime condizioni di inquinamento ambientale.
Negli ultimi 10 anni tutti i governi regionali che si sono avvicendati , hanno applicato la stessa ricetta: tagli di posti letto e personale, definanziamento del sistema sanitario regionale e precarizzazione del lavoro , ma tutti hanno infine lasciato un dichiarato bilancio negativo,prodotto dall’ aumento strutturale della spesa e dalla riduzione costante dei servizi.
Questa conclamata precaria condizione del diritto alla vita, ci impone in ogni modo di agire.
La USB , nel rivendicare il diritto alla salute dei cittadini Campani, intende promuove ogni azione atta ad un maggiore controllo della sicurezza dei siti utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti industriali e non nella nostra regione.
La USB,a tal fine si deve proporre quale piattaforma d’incontro tra tutti i cittadini sensibili a tali problematiche e ogni movimento di persone costituitosi negli ultimi anni a difesa del diritto alla salute dell’ambiente e della riqualificazione del territorio.
La USB ritiene altresì evidente che, a tutt’oggi la capacità d’impatto e interazione presso le istituzioni sia Regionali che del Governo centrale, da parte delle singole organizzazioni dei cittadini o movimenti ambientalisti, è stata certamente debole o comunque strumentalizzata e poco efficace.
Pertanto si rende indispensabile la costituzione di una unica grande organizzazione Regionale,capace di far convergere in essa tutti coloro che allo stato si impegnano ( in modo segmentato) alla risoluzione delle suddette problematiche.
Un organizzazione capace di sviluppare un sistema di controllo permanente , attraverso strumenti informativi e formativi , sul reale stato di salute dei cittadini Campani e del territorio; un organizzazione che sia la casa comune di tutti coloro che amano la propria terra ,al di là delle appartenenze sociali o dei colori politici; un organizzazione ,infine, in cui possono convergere uomini di scienza e di cultura,professionisti dell’ambiente ,tecnici della salute,difensori dei beni comuni.
Solo un organizzazione di tale spessore,potrà ottenere a nostro avviso,i giusti canali di rivendicazione e rappresentanza presso la classe politica e chi ci governa, costituendo così i giusti tavoli istituzionali per le rivendicazioni di un grande movimento dei cittadini Campani.
UNIONE SINDACALE DI BASE
FEDERAZIONE REGIONALE DELLA CAMPANIA