IN 600 A MONTECITORIO, PERQUISIZIONI IN AUTOSTRADA. CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE!
A difesa dei territori dai commissariamenti, Bagnoli Libera.
21 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE, 22 OTTOBRE NO RENZI DAY.
La manifestazione Bagnoli Libera si è trasformata in un grande Agorà, in piazza Montecitorio, dove si sono ritrovati circa mille partecipanti. Niente palco ma microfono e striscione «Difesa dei territori dai commissariamento», <<Cosa vuole Scampia? TUTTO>
> hanno preso la parola anche realtà dei movimenti provenienti da Roma, Taranto, Bologna.
Nei diversi interventi che si sono succeduti gli oratori hanno criticato il governo e il Pd, non solo per il commissariamento, ma per altre scelte come lo sblocco delle trivellazioni, o il proseguimento dei lavori della Tav Torino -Lione. «Bagnoli è il paradigma di due modelli di sviluppo - raccontano - da una parte c'è il principale nemico di studenti e disoccupati, il Pd e il Governo, dall'altro chi tenta di sfiduciare Renzi dal basso». Ma anche una precisazione: «Chi fa credere che nello scontro tra Renzi e de Magistris i movimenti siano subalterni a uno scontro istituzionale sbaglia, noi siamo autonomi».
IL COMUNICATO STAMPA USB SUI CONTROLLI AL CASELLO ROMA SUD:
I pullman diretti da Napoli a Roma per la manifestazione indetta oggi dal Comitato Bagnoli Libera, alla quale ha aderito un ampio cartello di forze sociali - incluse l’USB, la Municipalità di Bagnoli, ed il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris - sono stati bloccati al casello autostradale di Roma Sud.
I manifestanti vengono perquisiti uno ad uno, provocando un ritardo della iniziativa che doveva partire alle 12.000 da largo Argentina per raggiungere piazza di Montecitorio.
“Una grave provocazione nei confronti dei manifestanti, che esprime la volontà del Governo Renzi di impedire qualunque forma di democrazia in cui vi sia una opposizione alle sue politiche di devastazione”, attacca Enzo De Vincenzo, dell’Esecutivo Nazionale USB. “Bagnoli è l’esempio concreto di questa linea governativa – prosegue il dirigente USB – ed il commissariamento è parte integrante di questo progetto totalitario. Continueremo ad opporci con tutte le nostre energie, unendoci con altre le forze sociali, per sostenere la nostra battaglia di liberazione di Bagnoli, e dell’Italia, da Renzi”, conclude De Vincenzo.
Il corteo partito - in ritardo per le perquisizioni in autostrada - da piazza di Torre Argentina ha sfilato lungo via di Torre Argentina per raggiungere piazza del Pantheon, piazza Capranica ed è entrato a piazza di Montecitorio, dove è rimasto in presidio, con la folla che urlava «Renzi via da Napoli» e «Chi ha inquinato deve pagare».
Una delegazione è stata ricevuta a Palazzo Chigi, dove è stata consegnata - nelle mani del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti - una richiesta di revoca del commissario Salvatore Nastasi.
Il 21 ottobre è indetto uno sciopero generale, sociale, vitale, salutare. FERMIAMOCI E FACCIAMO SCENDERE RENZI!