INFERMIERI CAMPANI, PRESIDIO DI PROTESTA PRESSO L'ASSESSORATO ALLA SANITA'
USB ED INFERMIERI CAMPANI IN PRESIDIO PRESSO LA SEDE DEL COMMISSARIO REGIONALE AD ACTA
150 OPERATORI DELLA SANITA', DI ORIGINE CAMPANA, HANNO MANIFESTATO QUESTA MATTINA SOTTO LA SEDE DELL'ASSESSORATO REGIONALE DELLA SANITA', PER RIVENDICARE IL DIRITTO, NEGATO, ALLA MOBILITA'
In questi ultimi anni, con la scusa del piano di rientro, è aumentato a dismisura l’utilizzo del lavoro interinale da parte delle aziende sanitarie pubbliche. Questo ha prodotto un intreccio di interessi poco chiari fra amministratori, sindacalisti e politici fatto di assunzioni clientelari ed altro.
I costi sono aumentati, non diminuiti come dicono, l’assistenza è peggiorata in modo catastrofico in tutte le strutture. Ma ora si è arrivati all’assurdo.
Mentre la Regione ha messo uno stop al lavoro interinale, le aziende e diversi sindacati chiedono proroghe od ampliamenti del lavoro interinale con la scusa dell’emergenza.
Le aziende, in tutti i modi, tentano di non utilizzare l’istituto della mobilità degli infermieri da altre regioni o se indicono un avviso per incarichi a tempo determinato lo fanno in modo tale che le prove selettive siano le più lunghe possibili.
Tutti gli infermieri campani costretti ad andare in altre regioni per lavorare, pur essendoci una carenza abissale di infermieri, si sono organizzati ed insieme all’ USB
hanno manifestato dalle ore 9 presso l’isola C3 Centro direzionale
sede del Commissario ad Acta per il piano di rientro
dando vita ad un presidio di protesta per chiedere:
1- UNO STOPO ALL’AFFARISMO E CLIENTELISMO DELLE AGENZIE INTERINALI.
2- TRASPARENZA NELLE ASSUNZIONI E SBLOCCO DELLE MOBILITA’ EXTRAREGIONALI.
3- RISPETTO DA PARTE DELLE AZIENDE DELLE DISPOSIZIONI REGIONALI CHE BLOCCANO AMPLIAMENTI O PROROGHE DEL LAVORO INTERINALE.