LA USB DENUNCIA: L'ANM ABBANDONA IL PRESIDIO DELL'AREA NORD DI NAPOLI
Scelta strategicamente ed economicamente sbagliata, in quanto la collocazione di tale impianto è l'unica che possa garantire una adeguata assistenza logistica ai mezzi aziendali che operano in detta area
L'Unione Sindacale di Base Trasporti, nella fattispecie della sua struttura di Coord. Anm, ravvisa nella strategia aziendale di ritirarsi dal presidio dell'area Nord di Napoli, un disegno di pericoloso abbandono della suddetta area esponendola ad un futuro di ancor peggior desolazione e di scarsa offerta di trasporto pubblico. Abbiamo recepito dalle dichiarazioni emerse dalle fonti giornalistiche, riguardo i futuri assetti di Anm Holding (Cit: l’azienda ha messo a punto un nuovo piano che prevede, tra l’altro, un processo di razionalizzazione logistica che passa attraverso la dismissione dei depositi presenti sul territorio in misura maggiore rispetto alla reali necessità ), la ferma volontà di chiudere l'Impianto aziendale del Garittone, come per altro già previsto nel piano industriale 2014/17. Non riteniamo che il solo impianto di Carlo III sia in grado di sostenerne il peso, anche perché lo si è destinato ad un futuro ruolo di impianto di rimessa ibrido: gasolio ed elettrico, così come riteniamo gli impianti di Cav. Aosta e di via nazionale delle Puglie troppo distanti e disfunzionali alle corrette e veloci dinamiche del trasporto. Nel recente passato, la nostra os ha cercato, ed è riuscita, a più riprese ad evitarne la chiusura, grazie anche al coinvolgimento di forze esterne e dell'utenza, unitamente ai lavoratori ed ai residenti: FINORA SIAMO RIUSCITI AD EVITARLA, ora sembra che ci sia poco da fare...! Consideriamo che la scelta sia opinabile, strategicamente ed economicamente sbagliata, in quanto la collocazione di tale impianto è l'unica che possa garantire una adeguata assistenza logistica ai mezzi aziendali che operano in detta area. Detto che l'iniziale risparmio in termini di costi gestionali, sarebbe nel tempo reso vano dai maggiori costi sostenuti per assicurare lo stesso livello di qualità e quantità di servizio nella zona Nord, a meno che non si pensi di scaricarne l'intero peso sulla già disastrata Ctp, il rischio di disimpegno è concreto. USB non accetta l'attuale indirizzo programmatico aziendale, che sembra essere assolutamente condiviso dalla Proprietà, si farà carico di informare la cittadinanza (Già per altro enormemente disagiata e marginalizzata) dell'area in questione, del reale impatto e delle relative ripercussioni che questa scelta avrà in futuro. Ovviamente i disagi saranno estesi anche a tutte quelle maestranze che saranno costrette a cambiare la residenza lavorativa, allontanandosi dai propri luoghi di domicilio e subendone un aggravio in termini di costi e tempi di raggiungimento, in mancanza anche di adeguati accordi sindacali che, nel merito, salvaguardino ed indennizzino tali fattispecie. La destinazione d'uso dell'impianto sarà funzionale all'organizzazione territoriale dell'Asia, ci auguriamo che tra le varie valutazioni fatte dalla nostra Amministrazione, l'intera stima tra le diverse operazioni, porti effettivamente un beneficio per le casse comunali, altrimenti il sacrificio sarà stato vano, compreso quello degli utenti del servizio pubblico dell'area Nord di Napoli. Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti.
Napoli 5 novembre 2015
Coord. Usb Anm