L'USB LAVORO PRIVATO CAMPANIA APPOGGIA LE RIVENDICAZIONI DI TUTTI GLI AUTOFERROTRANVIERI CAMPANI

LA CAMPAGNA DENIGRATORIA, IN ATTO DA MESI, DA PARTE DI TUTTE LE ISTITUZIONI CONTRO GLI AUTOFERROTRANVIERI DELLA CAMPANIA NON CONOSCE SOSTE

Napoli -

La campagna denigratoria, in atto da mesi, da parte di tutte le istituzioni contro gli autoferrotranvieri della Campania non conosce soste ed è tutta costruita sulla difesa dell'immagine di una classe politica che ha fallito su tutta la linea e sopratutto sulla garanzia della mobilità dei cittadini.
Attacchi verbali, con vere e proprie minacce, come avvenuto ieri da parte del sindaco di Napoli, sono all'ordine del giorno, con il continuo sventolare la bandiera dello sciopero selvaggio degli addetti TPL.
Quelli che invece vengono taciuti alla cittadinanza sono i veri motivi di questa crisi del trasporto campano, riconducibili, essenzialmente, ai tagli economici effettuati prima dal governo centrale e poi da quello regionale e comunale al settore.
Troppo facile fare demagogia spicciola, accusando gli autoferrotranvieri di limitare il diritto alla mobilità, quando sull'altro versante vengono perseguiti ed ottenuti risultati molto peggiori, praticando tagli alle corse degli autobus cittadini in maniera subdola e per i più svariati motivi che vanno dalla mancata copertura assicurativa, passando per la manutenzione inesistente, l'assenza di gasolio e la mancata pulizia dei mezzi , per finire ad una organizzazione del lavoro che non ha nulla degno di questo nome.
Il sindaco di Napoli ha accusato gli autisti di ANM di essere furbi, in quanto non vi erano motivazioni per il blocco.
Deve spiegarci, allora, come mai, nei giorni scorsi, quando gli O.E. di ANM insieme ai macchinisti e capitreno della SEPSA, si sono di fermati per la mancanza dello stipendio ha preferito fare passerella, presentando il nuovo Frecciarossa sul litorale di Napoli, senza nemmeno accennare alla paralisi che viveva la città.
Dovrebbe spiegare come mai, in anticipo sull'ultimazione del tratto finale della metropolitana cittadina e quindi in previsione a quella data, che dovrebbe coincidere con la fine del 2015 secondo i piani industriali, di un decongestionamento dei mezzi su gomma comunali nel centro di Napoli e la relativa rimodulazione per difetto delle corse dei mezzi in superficie, ad inizio 2013 si trasferiranno circa 120 autisti presso le stazioni della consorella Metronapoli, con evidenti e pesanti ricadute sulle linee ANM e sulla consistenza della forza lavoro degli operatori di esercizio.
Ancora vorremmo sentire dal sindaco, nonostante la sua adesione alla manifestazione del No Monti DAY del 27 ottobre u.s., contro il governo Monti e le politiche della BCE, cause di molti mali, tra cui anche quello che affligge il TPL, non lo abbiamo visto sfilare nel corteo che attraversò le strade di Roma.
Così come sarebbe interessante capire le promesse fatte in campagna elettorale sul rilancio del trasporto pubblico cittadino dove sono finite, sappiamo di certo che sono rimaste solo le ZTL senza mezzi pubblici.
Le varie iniziative, come l'America's CUP nulla hanno portato ai cittadini i termini di benessere o migliorie del quotidiano, in una città come Napoli, dove l'inferno è quotidiano ed il lavoro la merce più rara.
I tranvieri di ANM, come tanti altri sul territorio cittadino e regionale, sono stanchi di non avere certezze per il futuro, sono stanchi di non ricevere gli stipendi in maniera puntuale, perché anche loro pagano mutui, bollette e devono sopravvivere in maniera dignitosa, sono stanchi di viaggiare su mezzi insicuri e strade devastate dalle buche, sono stanchi di osservare i management delle aziende portare a casa, ogni anno, diverse decine di migliaia di euro, senza riscontrare nessun cambiamento in meglio delle loro condizioni di lavoro.
La mobilità è un diritto costituzionalmente sancito e la politica dei mercati e della finanza la sta ammazzando.
I tranvieri di Napoli e della regione Campania, insieme ai cittadini, agli studenti, ai pendolari, protestano per reclamare questo diritto e lo fanno rivendicandolo in tutte le sue molteplici dimensioni, che vanno dagli stipendi e la certezza del posto di lavoro per gli addetti, alla sicurezza e pulizia dei mezzi degni di una nazione civile,alla  politica tariffaria per un trasporto sociale, alla garanzia di mobilità sopratutto per le periferie degradate e non solo per i quartieri bene della città, al mantenimento in mano pubblica delle aziende.
L'elenco potrebbe allungarsi a dismisura perché la mobilità locale non è solo composta da autobus e treni che si spostano in città senza nessun criterio, essa è la somma di diversi ingredienti che vanno tutti garantiti affinché si possa parlare di paese civile.
Per queste motivazioni e senza temere di essere smentiti, l'USB Lavoro Privato Campania appoggia le rivendicazioni di tutti gli autoferrotranvieri Campani e rispedisce al mittente le accuse, siano esse partorite dai media o dalle istituzioni.
Napoli 20/12/2012

Per l'Esecutivo Regionale USB Lavoro Privato
Antonio Mazzella