Mobilità regionale, situazioni immobili, VA.LE.: i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate in Campania tra disagi, pressioni e speranze da non disilludere
Si è svolto martedì 19 novembre presso la Direzione Regionale della Campania l’incontro, richiesto dalle organizzazioni sindacali del comparto Funzioni Centrali, con all’ordine del giorno lo sblocco della procedura di mobilità regionale per i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate e degli Uffici provinciali del Territorio, la situazione degli immobili in Campania e l’applicazione del sistema di valutazione VA.LE.
MOBILITA’ REGIONALE
L’incontro era finalizzato a dare un giro di vite ad una trattativa che, tra la ritualità delle proposte delle Organizzazioni Sindacale ed i silenzi di un’Amministrazione che fino ad oggi non ha mostrato, nei fatti, la volontà di addivenire ad una reale mobilità che soddisfi le esigenze in materia di conciliazione vita-lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. Come USB abbiamo da subito ritenuto del tutto inaccettabile la quantificazione dei posti in uscita dalle Direzioni provinciali di Napoli: prevedere, come da proposta di parte pubblica, due soli posti in uscita (uno per direzione provinciale) e due “scambi” caratterizzati da mille paletti posti dall’Amministrazione che ne avrebbero reso impossibile la materiale concretizzazione, equivale a non dare vita ad alcun tipo di mobilità, ad esclusivo danno di quella fetta del personale che, costretta talvolta a percorrere anche 200 km tra andata e ritorno, sacrifica le esigenze familiari e si ritrova costretta a vedere il proprio stipendio, già eroso da un’inflazione alla quale il contratto appena sottoscritto non pone alcun correttivo. Alla richiesta di aumento dei posti in uscita dagli Uffici di Napoli e provincia e di apertura della graduatoria fino alla prossima mobilità (con uno scorrimento ogni cinque nuovi ingressi), come USB abbiamo lavorato per elaborare un correttivo ai criteri definiti in sede di proposta unitaria, in misura tale da valorizzare chi percorre un maggior numero di chilometri da più tempo. La parte pubblica si è riservata di valutare. Inoltre, abbiamo chiesto l’applicazione dell’accordo del 2005, mai superato e di fatto mai applicato in Campania, che prevede l’uscita dalle SAM del 10% del personale che ne faccia richiesta ogni due anni. Su quest’ultimo punto, l’auspicio è che si arrivi ad un accordo che soddisfi le parti e che risponda alle esigenze di quei lavoratori della SAM di Salerno che da troppo tempo si vedono negato un diritto sancito da un accordo sindacale che non è stato mai superato se non dall’inerzia di quelle organizzazioni sindacali che non ne hanno mai preteso l’applicazione. L’auspicio è quello di non ritrovarsi, come avviene da oltre un anno a questa parte, con una parte pubblica che fa da muro di gomma. In tal senso, USB non è disposta a sottoscrivere accordicchi che non vengano incontro alle esigenze dei lavoratori.
SITUAZIONE IMMOBILI
Sulla situazione degli immobili in Campania ad essere desolante non è solo il quadro che è emerso dal tavolo sindacale. In particolare, in merito ad alcune problematiche specifiche (UT di Castellammare con muffa sui muri da tempo immemore, varchi di accesso inibiti dalle erbacce, muri fatiscenti…) la parte pubblica ha rappresentato di non esserne a conoscenza (nonostante le segnalazioni dell’RLS). Altrove, laddove sarebbero necessari interventi di manutenzione urgenti come nel compendio di via Diaz, l’interlocuzione tra lavoratori, Amministrazione e Proprietà assume le sembianze di un dialogo tra sordi. Nello stesso immobile, permane la scandalosa situazione dei nuovi assunti presso l’UPT di Napoli costretti ad occupare in dodici la sala informatica al terzo piano, in posizioni poco confortevoli e prive delle suppellettili necessarie a svolgere il proprio lavoro, relegati di fatto al ruolo di lavoratori di serie B. Nel sollecitare con forza la necessità di addivenire in tempi rapidissimi ad una soluzione che restituisca dignità ai lavoratori, come USB abbiamo chiesto di valutare, per evidenti ragioni di sicurezza, che possa prevedersi massima deroga ai contratti individuali di lavoro agile, nell’attesa che l’Amministrazione ponga rimedio ad una situazione del tutto inqualificabile. Per quanto riguarda l’ubicazione dell’UT Napoli 2 siamo alle solite: con una rassegnazione che sa di inaccettabile fatalismo, la Parte Pubblica ha comunicato che la manifestazione di interesse è andata ulteriormente deserta.
VA.LE.
Per quanto riguarda la discussione concernente il VA.LE., come se non bastasse l’architrave stessa di un sistema che crea conflitto tra lavoratori ed è usato come sistema di ricatto su di essi da parte dei valutatori e dei facilitatori accecati dalla voglia di fare numeri e l’intenzione di esercitare sui lavoratori stessi tutto il proprio potenziale ricattatorio, abbiamo sollevato come USB un problema sulle modalità di concreto svolgimento dei colloqui intermedi presso l’Ufficio Provinciale del Territorio. Nel colloquio intermedio di ottobre, è stato infatti predisposto e redatto un verbale firmato da Capo Area, Capo Team e controfirmato dai valutati (dove è prevista questa procedura?), in cui oltre alla messa nero su bianco del numero delle lavorazioni effettuate in rapporto alla media del proprio team (ma l’obiettivo non era dell’Ufficio?) sono stati riportati elementi non riconducibili a dati oggettivi sulla performance, ma a quelle che riteniamo rappresentino mere impressioni del valutatore o del facilitatore, come la “propensione” a svolgere un certo tipo di lavorazione. Tutto ciò in evidente contrapposizione con la nota metodologica (prot. 363021 del 20/09/2024) della direttrice centrale Laura Caggeggi, nella parte dove è specificato che “…il Valutatore deve restituire elementi oggettivi e circostanziati e non generiche impressioni o giudizi”. La risposta di Parte Pubblica, da un lato generica, ha comunque confermato quelle che sono le nostre valutazioni nel momento in cui viene continuamente fatto riferimento alla “sperimentalità” del sistema VA.LE. Ma viene allora da chiederci: se questo sistema di valutazione (con l’USB l’unica sigla a non approvarlo in nessuna delle sue parti) è giunto al terzo anno di sperimentazione e presenta ancora difficoltà ad essere recepito da valutatori, facilitatori è valutati allora non sarà che è il sistema stesso ad essere del tutto fallimentare?
NAPOLI, 20/11/2024
p/USB-Pubblico Impiego – Coordinamento Regionale
PAOLO BORDINO