Napoli, dirigenti ANM si tagliano lo stipendio del 10% per due mesi. USB: Decisione tardiva e di facciata, conseguenza dell’onda emotiva scatenata dalle denunce sui superminimi.
La decisione da parte dei dirigenti dell’ANM di tagliarsi il 10% dello stipendio per destinare, tale quota parte, al fondo Aziendale di supporto alla Cassa Integrazione per i lavoratori è una decisione tardiva che – a nostro giudizio – va collocata in una dimensione che attiene alle singole sensibilità umane e personali.
Questo gesto non deve in alcun modo sovradeterminare o – addirittura - oscurare le problematiche che l’Unione Sindacale di Base, da tempo, insieme ad altre organizzazioni sindacali, denuncia in ANM circa la malagestione del personale e la persistenza di un ventaglio di stipendi e salari la cui sproporzione, a vantaggio dei redditi più alti, continua ad essere semplicemente scandalosa.
Sicuramente prendiamo positivamente atto di questo gesto che, in linea con le nostre richieste, avviene in un contesto di grave crisi sanitaria che si sta trasformando velocemente anche in crisi economica colpendo prioritariamente i settori popolari della società e, nel nostro specifico aziendale, le lavoratrici, i lavoratori ANM e, di converso, dell’intero indotto.
Ma questa decisione non può essere un volgare spot propagandistico per la direzione aziendale di ANM – e conseguentemente per lo stesso Comune di Napoli – la quale si rifiuta di affrontare con le Organizzazioni Sindacali la vergognosa questione dei cosiddetti superminini che trasferiscono cifre economiche considerevoli nelle tasche di funzionari, quadri e coordinatori d’ufficio percettori di tale “bonus”.
Sono le cifre che arrivano a questi signori uno dei tanti buchi neri che contribuiscono all’affossamento di ANM e del precario servizio del trasporto pubblico locale nella nostra città. Sono questi i privilegi che andrebbero azzerati ed aboliti definitivamente. Una decisione in tal senso sarebbe un atto da salutare come una vera inversione di rotta nella gestione di ANM.
L’Unione Sindacale di Base sta chiedendo il Commissariamento di ANM per supposta malagestione ed accertata inefficienza dell’attuale dirigenza la quale non è assolutamente in grado di innestare un processo di rilancio e riqualificazione del diritto alla mobilità. Infatti tutte le decisioni intraprese da questo management vanno esclusivamente in direzione del peggioramento della qualità del servizio, della sicurezza e della salute dei lavoratori e prospettano un aumento delle tariffe per i cittadini tutti.
E’ – quindi – in tale contesto che la grancassa pubblicitaria di facciata messa in atto dalla dirigenza ANM, conseguenza dell’onda emotiva scatenata dai recenti fatti denunciati, appare come uno specchietto per le allodole per distrarre l’opinione pubblica dai problemi strutturali di ANM che oggi, l’esplosione pandemica, ha solo accentuato.
Su tali problematiche, senza mischiare questioni etiche e soggettive con la necessaria opera di moralizzazione che occorre avviare in ANM, l’Unione Sindacale di Base non farà sconti a nessuno e non si accoderà supinamente allo squallido mercato delle ipocrisie.