No alla contrattazione decentrata della miseria. SI alla valorizzazione del lavoro pubblico e dei servizi
Anche quest’anno la contrattazione decentrata integrativa al Comune di Napoli ripete modalità e forme già note.
L’azione a tenaglia della legislazione vincolistica, che ha imposto il recupero delle risorse stanziate sul fondo 2012 perché erogate in violazione di legge, e quella più recente delle verifiche amministrativo-contabili dagli esiti ancora in corso, determina un effetto erosivo sulle risorse disponibili alla contrattazione, che subiscono oggi un ulteriore taglio del 25%, deciso precauzionalmente in attesa della conclusione del procedimento avviato dall’Ispettorato Generale della F.P.
Insomma, un vero e proprio salasso a distanza di anni per i lavoratori del Comune di Napoli, che pagheranno il conto in termini di riduzione delle risorse portate alla contrattazione pari a poco più di E. 19.202.779,15 mln.
A rendere il peso ancora più insopportabile, i vincoli imposti dal nuovo CCNL che carica sostanzialmente sul Fondo delle risorse decentrate, destinato al salario accessorio di tutto il personale, il costo delle P.O. di cui si annuncia il potenziamento al fine di sostenere il processo di riorganizzazione della macchina amministrativa.
In realtà siamo di fronte ad una visione asfittica e poco innovativa della macchina comunale, che resta ancorata ad una logica del possibile finendo per svilire il valore del lavoro pubblico e mortificare le tante professionalità che attendono alla garanzia dei servizi minimi, specie nelle periferie sguarnite della città.
Ciò che si ripropone è uno schema già dato, come dimostra la velocità con cui CISL UIL e CSA hanno sottoscritto la pre intesa al contratto decentrato, e soprattutto l’assenza di un confronto vero con tutti i soggetti sindacali, a partire dalla RSU, che non sia destituito di ogni potere di rappresentanza.
Pur apprezzando l’annunciata riapertura del percorso delle PEO, le risorse a disposizione non sono che pochi spiccioli insufficienti a garantire una progressione economica a tutto il personale interessato, lasciando inalterato il quadro degli istituti contrattuali già in vigore e le nicchie di posizione consolidatesi ai fini della pax interna.
E’ di questo che hanno bisogno i lavoratori? E la città?
La contrattazione decentrata a cui guardiamo deve essere un forte volano per lo sviluppo di tutte le professionalità ed il potenziamento dei servizi di maggiore impatto sociale sul territorio ed in particolare nelle periferie; essere orientata ad una equa distribuzione delle risorse e ad una pratica trasparente che riduca la discrezionalità talvolta sconfinante nell’arbitrio e nel ricatto agito dai vari dirigenti di turno.
Se il CCDI 2018 è un’occasione mancata per una vera inversione di tendenza, tocca ai lavoratori, dagli uffici, dalle municipalità, alzare la testa e riaprire una nuova stagione contrattuale, di protagonismo e dei diritti.
USB-RSU Comune di Napoli
USB - P.I. Funzioni Locali Confederazione Regionale Campania