NON DI SOLO AMIANTO!

LO STATO DELL’ARTE SUI BENEFICI PREVIDENZIALI PER I DIPENDENTI DELL’ ATITECH

Napoli -

 

 

Non di solo amianto …                    

 

 

LO STATO DELL’ARTE SUI BENEFICI PREVIDENZIALI  PER I DIPENDENTI DELL’ ATITECH 

 

(L’AZIENDA  NAPOLETANA DI MANUTENZIONE PER IL TRASPORTO AEREO ).

 

            

 

Oggigiorno se parlate di amianto in tanti vi sapranno dire che si tratta  di una materiale isolante molto pericoloso per l’uomo. Nonostante la pericolosità fosse conosciuta già da inizio secolo scorso e conclamata negli anni ’60,  è stato ampiamente utilizzato in ambito civile ed industriale fino in tempi recenti. In alcuni casi si trova ancora in opera.  Lo troviamo  come componente nel famoso eternit (cemento-amianto) ed in tante applicazioni in ambito civile (usato per tanti anni anche per serbatoi di acqua potabile)  ed industriale,  in tutti quei casi dove necessitava un buon isolamento termico ed acustico.   

 

La pericolosità deriva dal respirare le fibre di questo materiale che, fermandosi nell’organismo, soprattutto nei polmoni, generano  il rischio di patologie letali,  con tempi di latenza anche di quaranta anni (anni dopo i quali si può sviluppare la malattia).

 

I danni sono ampiamente dimostrati dai numeri di Casale Monferrato, sede della Eternit, dove sono decedute duemilacentonovantuno (2.191)  persone tra lavoratori e congiunti.                                                                                                                                                                                           

 

Tutti sanno che questa materiale è pericoloso ma molti non sanno che l’amianto, al primo posto nella scala di pericolosità delle fibre, è seguito, subito dopo, dalle fibre artificiali vetrose che oggi si utilizzano per l’isolamento termico  (l’indicazione è chiaramente riportata sugli imballaggi dei materiali).

 

Tutti i prodotti chimici sono potenzialmente pericolosi (compresi quelli per uso domestico) ed in ambito industriale se ne usano tanti, il problema è quello della prevenzione e protezione dei lavoratori.

 

Tutti i prodotti andrebbero utilizzati solo con le dovute attenzioni (norme di impiego e procedure di utilizzo) e con le dovute precauzioni (prima di tutto i famosi dispositivi di protezione individuale (DPI)).

 

In generale ,per tutti i prodotti chimici andrebbero applicati criteri di maggiore precauzione ed attenzione senza aspettare di scoprire (a spese di chi lavora e magari dopo decenni di esposizione) il danno a cose fatte. 

 

Relativamente  all’amianto, la cosa importante , è che gli eventuali componenti che lo contengono (MCA), ancora in opera, vengano mantenuti integri, senza rotture o sfaldamenti, evitando la dispersione delle pericolose  fibre (nell’ambito della edilizia civile esistono speciali vernici INCAPSULANTI  PER CEMENTO AMIANTO  appositamente studiate per questi usi).

 

Per la rimozione di grosse strutture  è necessario contattare ditte specializzate mentre in caso di piccoli parti si potrebbe utilizzare la tecnica della MICRORACCOLTA : indossando semplici protezioni, evitando la creazione di polveri, raccogliendo il tutto in un sacco e smaltendolo in un apposito sito od in alternativa custodendolo in un luogo protetto.  La regione veneta, ad esempio, ha emanato una apposita direttiva.  Le istruzioni operative si possono reperire al seguente link:

 

 

Ø www.comune.vicenza.it/file/51177-linee_guida_microraccolta.pdf 

 

Ø www.abssystem.it/files/Image/etichetta[1].jpg           per il cartello di avviso.

 

 

In particolare si veda l’allegato  3 : “istruzioni per il confezionamento dei rifiuti contenenti amianto di provenienza domestica confezionati dal proprietario”.

 

Per le caratteristiche isolanti (termiche e sonore), l’amianto era di uso comune anche nell’aviazione civile, così come attestato dalle stesse case costruttrici e verificato dagli organi sanitari italiani.  Questa presenza è stata all’origine della esposizione per il personale navigante ed il personale di terra addetto alla manutenzione. Soprattutto quest’ultimo quando questo materiale veniva movimentato per motivi di manutenzione.

 

E’ da tenere presente che, per il trasporto aereo, quando l’amianto è stato dichiarato fuorilegge, in realtà sono state previste delle proroghe, rimandando la sostituzione a quando necessario per il deterioramento dei componenti. 

 

In generale va evidenziato che la messa al bando non è stata universale ma limitata al mondo occidentale. In molti paesi l’uso dell’amianto è ancora consentito, esponendo ancora tanti lavoratori ad una sorte certa.

 

La linea del destino segnata da una a (di amianto) e solo per motivi economici.

 

Questo è il principio alla base della crisi del lavoro che stiamo vivendo:  secondo la teoria economica corrente, noi costiamo troppo, gli altri non costano niente , neanche da morti. Effetti collaterali del mercato globalizzato.

 

Più in generale le operazioni di manutenzione, in ambito aeronautico, espongono i lavoratori a diversi tipi di rischi che possono essere così sintetizzati:

 

 

Ø Prodotti  chimici  ( Grassi, oli, mastici, collanti, vernici, solventi, sgrassatori, sverniciatori ecc. )

 

Ø Fibre (amianto, fibre artificiali vetrose (di roccia, di vetro, ecc)

 

Ø Nanoparticelle (derivanti principalmente dalle lavorazioni attinenti alla struttura dell’aeromobile ad esempio per la rimozione di ossido )

 

Ø Radiazioni  (possibili rotture di targhette radioattive e scatole di accensione motori e possibile presenza di uranio impoverito)

 

Ø Fisici (zone di lavoro anguste)

 

Ø Microclima  (temperature ed umidità non confortevoli per organismo, soprattutto in estate, in assenza di sistemi di condizionamento dell’aria).

 

Ø Sanitari  (possibile contagio causa contatto diretto  od indiretto con soggetti o animali portatori di virus  provenienti da zone a rischio (vedi EBOLA, SARS). Alcuni animali di piccole  dimensioni possono essere trasportati dagli A/M approfittando di vai climatizzati e pressurizzati.

 

 

E’ anche da tenere in considerazione il rischio che aerei provenienti da paesi extracomunitari, soggetti a diverse normative o per mancanza di fondi, contengano  ancora tutto l’amianto originale.

 

lo Stato Italiano,  nel  1992, ha riconosciuto la pericolosità dell’ amianto, ed in presenza di determinati criteri  (esposizione giornaliera, esposizione continuativa decennale, concentrazione di fibre nell’aria) ha concesso dei benefici previdenziali (rivalutazione degli anni di lavoro  per un fattore 1.5 e conseguente ricalcolo economico) utili al raggiungimento dell’età pensionabile. Criteri che sono stati poi successivamente ridotti al solo ricalcolo economico (con fattore 1.25).

 

Nonostante questa normativa il precedente governo  e di conseguenza l’ INPS (con specifiche circolari), hanno contrastato l’accesso a questo beneficio a tutti gli aventi diritto (a dire il vero abusato in alcuni ambienti)  concedendolo solo ad alcuni settori (con gli atti di indirizzo) .

 

Oggi l’atteggiamento “sembra” essere cambiato anche alla luce del c.d. processo Eternit di Casale Monferrato.

 

Questo è in estrema sintesi la situazione ed i lavoratori interessati (nel settore aereo)  sono stati costretti a proporre un ricorso legale per vedere riconosciuto il beneficio.

 

A tale proposito c’è da chiarire un equivoco ricorrente : il processo contro l’azienda Eternit (come anche in corso contro Atitech) è di origine penale perché in presenza di danni fisici (fino alla morte !). Cosa diversa è il ricorso legale di origine civile, che nasce per richiedere l’accesso ai benefici previdenziali previsti.

 

Anche la struttura napoletana dell’USB si è da tempo attivata in questo senso ed oggi raccogliamo i primi frutti di molti mesi di lavoro, assistiti  dal   nostro valente legale, sempre disponibile per qualsiasi delucidazione sull'argomento. Sono ben cinque, ad oggi, le sentenze favorevoli emesse per il personale di manutenzione, anche se rimane ancora possibile il ricorso dell’INPS.

 

Elemento necessario per la presentazione del ricorso è l’avere presentato istanza all’ INAIL entro il  15 giugno 2005. Anche questo è un elemento discriminante  (chi non presentò la domanda, anche in presenza del diritto, oggi si avvia ad un rigetto certo) anche se con qualche possibilità di futura revisione.

 

Proseguiamo la nostra strada con maggiore convinzione tenendo presente che i nostri quaranta anni  scadono all’incirca nel 2045 ed i benefici previdenziali previsti non sono un regalo,  ma  un mero risarcimento a fronte di un reale rischio  corso.

Claudio Campanelli (RSA-USB ATITECH)  -

 

Napoli  05 marzo 2012