OSPEDALE SAN PAOLO, EMERGENZA NEGATA!
Chirurgo del S. Paolo, colpito da infarto in servizio, viene trasportato presso la vicina clinica privata “mediterranea” per i primi soccorsi
Un chirurgo del S. Paolo, colpito da infarto in servizio, è stato trasportato presso la vicina clinica privata “mediterranea” per i primi soccorsi
Essendo L’ospedale S. Paolo, (DEA di 2° livello, ospedale di massima emergenza della zona Napoli ovest) sprovvisto dell’ UTIC, nonostante sia stato previsto dal piano ospedaliero e dall’atto aziendale approvato dalla Regione Campania.
Non è l’unico stravolgimento dei piani programmatici e di ristrutturazione che l’ASL NA 1 ha subito per motivi estranei e contrari agli interessi dei cittadini e degli operatori per favorire clientele e affiliati a partiti e sindacati giusti.
Oggi l’ospedale S. Paolo è una struttura che funziona male, non sfrutta tutte le potenzialità, metà ospedale è completamente abbandonato, reparti ristrutturati da anni come l’ex M.U. sono chiusi, la maggior parte dei servizi, C.O., ambulatori, laboratorio analisi e radiologia, funzionano fino alle ore 14.00 mentre gli utenti sono costretti ad aspettare mesi per un intervento, o costretti a farlo in intramoenia (a pagamento) o rivolgersi ad altre strutture.
Allo stato attuale, L’ospedale pubblico non è in grado di garantire un assistenza nemmeno ai propri operatori che sono costretti a rivolgersi presso una struttura privata.
Questa è un esempio significativo di quello che sta diventando la sanità pubblica in Campania, diventato terreno di scontro e di speculazioni da parte di partiti e sindacati, di cui devono tenere conto i cittadini e gli operatori.
Napoli, 13/10/2009
R.d.B./CUB