Politica Ambientale in Campania, il disastro continua
Dietro l'emergenza rifiuti, l'incapacità di una politica sempre più lontana dalla gente e dai valori del bene comune.
POLITICA AMBIENTALE IN CAMPANIA, IL DISASTRO CONTINUA!
All’ indomani della manifestazione regionale, tenuta lo scorso 26 giugno, con cui la nostra Organizzazione Sindacale ha posto ai vertici della Regione Campania il tema del ripristino di corrette modalità di relazioni sindacali anche con forze non riconducibili all’attuale autoritario monopolio esercitato da CGIL-CISL-UIL, siamo stati convocati ed abbiamo partecipato al Tavolo del Partenariato tenuto, venerdì , presso Palazzo Santa Lucia.
L’ordine del giorno di questo incontro, in cui sono intervenuti la Confindustria, la Coldiretti, le segreterie regionali di CGIL-CISL-UIL, la Lega Ambiente ed altre associazioni di categorie, è stato la nuova strategia che l’Amministrazione Regionale intende dispiegare in materia di rifiuti e loro smaltimento.
Eravamo già consapevoli che da questo incontro non sarebbero scaturite proposte e risoluzioni che segnassero una rottura di continuità con quanto praticato, da parte delle istituzioni regionali, ma dobbiamo registrare – purtroppo – che al peggio non c’è mai fine.
Mentre l’emergenza rifiuti continua in tutta la Regione (tranne, per evidenti motivi di immagine e di opportunità, nel centro di Napoli e degli latri capoluoghi di provincia), mentre quotidianamente continuano ad accendersi centinaia di roghi che rilasciano miasmi velenosi e pericolosissima diossina, mentre vengono alla luce l’avvelenamento delle campagne, dei corsi d’acqua, dell’aria, mentre si evidenziano, sempre più, gli intrecci tra pezzi del sistema delle imprese e criminalità organizzata l’Amministrazione Regionale ha inteso lanciare, con lo svolgimento di questo Incontro, un messaggio tranquillizzante che non possiamo condividere ed avallare.
Dalle cifre e dai dati riportati – dalla relazione tenuta da Gianfranco Nappi della segreteria del Presidente Bassolino – emerge un quadro d’insieme e di proposte che non si discosta dall’operato, degli ultimi anni e mesi, che ha caratterizzato l’azione delle varie gestioni del Commissariato Straordinario di Governo. Anzi, oltre a riproporre, la sostanza del recente Decreto Legge, approvato dal governo, nella relazione di Nappi, è stato ricordato che la filosofia con cui si intende approcciare alla questione rifiuti continuerà ad essere quella dell’incenerimento, come testimoniano i progetti dei termovalorizzatori, non solo ad Acerra, ma anche a Santa Maria la Fossa ed a Salerno. Inoltre le discariche, che pure si intendevano abolire fin dal 1993, continueranno ad essere aperte ben oltre il numero di quelle decise da Bertolaso e senza nessuna discussione democratica con le comunità locali ma attraverso i dispositivi giuridici dell’emergenzialismo.
Anche per ciò che attiene l’avvio di un serio progetto di Raccolta Differenziata, al di là di piccoli quanto inefficaci esperimenti simbolici, permangono ritardi inauditi, inconsistenze progettuali e raffazzonati progetti (come quello preparato dal CONAI) il quale è palesemente clientelare per ciò che attiene il versante dell’utilizzo della mano d’opera da impiegare.
Naturalmente sul tema delle indispensabili Bonifiche territoriali ed ambientali, nonostante la gravità della situazione generale (particolarmente il settore agro alimentare e colpito da questa terribile manomissione dell’ambiente) l’Amministrazione Regionale non è stata in grado di produrre date certe, cifre particolareggiate e progetti adeguati alla bisogna. L’intera discussione è stata caratterizzata da un balletto di cifre su risorse finanziarie, presuntamene disponibili, le quali alimentano, esclusivamente, gli appetiti speculativi ed affaristici di quegli stessi ambienti politici e finanziari che, nei decenni scorsi, hanno determinato questo incredibile livello di emergenza ambientale.
La discussione sviluppatasi, dopo la relazione di Nappi, ha registrato l’insoddisfazione di molte associazioni di categorie le quali non hanno colto il delinearsi di misure concrete ed immediate atte a porre rimedio a questa situazione. Per ciò che attiene alla posizione di CGIL-CISL-UIL queste sigle hanno confermato, nonostante qualche strumentale distinguo di CISL e UIL, un sostanziale appoggio al Decreto Governativo ed alla politica dell’Amministrazione Regionale confermando la loro prassi consociativa e distante dagli interessi dei lavoratori e delle popolazioni campane.
Come CUB, essendo la prima volta che eravamo convocati a questo Tavolo di discussione, abbiamo scelto di non intervenire riservandoci di redigere alcune note di valutazione in materia da inviare ai partecipanti al Tavolo ed alla stampa locale.
La CUB nel riaffermare la propria opposizione all’insieme delle politiche che la Regione Campania ha prodotto in campo ambientale e nel settore rifiuti continuerà ad esternare la propria attiva solidarietà alle popolazioni che si mobilitano contro l’avvelenamento dei propri territori e sostiene la battaglia per affermare una modalità di Raccolta Differenziata, porta a porta, come unico strumento per ridurre la mole totale dei rifiuti assicurando, nel contempo, una grande occasione di nuova occupazione per i disoccupati della Regione. Parimenti, attraverso la FLAICA e l’RdB Ambiente, la nostra Confederazione continua la sua battaglia assieme ai lavoratori dei Consorzi di Bacino per il superamento della precarietà salariale e normativa, contro le infiltrazioni della criminalità organizzata e per affermare la prospettiva di Rifiuti Zero unico e vero antidoto alla parossistica produzione di monnezza.