SALE LA TENSIONE A POMIGLIANO
GLI OPERAI PROTESTANO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEI CONTRATTI A TERMINE
PICCHETTI E FABBRICA FERMA, ALTA LA TENSIONE A POMIGLIANO
GLI OPERAI protestano contro il mancato rinnovo di un centinaio di contratti a termine
NAPOLI - Fabbrica ferma alla Fiat di Pomigliano d’Arco, dove stamattina i lavoratori hanno effettuato, per alcune ore, picchetti ai cancelli per poi raggiungere il gruppo di operai rimasti a dormire nell’aula consiliare del comune, dopo le manifestazioni di ieri. I lavoratori, in cassa integrazione straordinaria dallo scorso 16 novembre, protestano contro il mancato rinnovo di un centinaio di contratti a termine, in scadenza tra fine dicembre e marzo.
Ieri i manifestanti hanno dapprima protestato in fabbrica per poi spostarsi in comune dopo che una ventina delle tute blu con contratto in scadenza, erano saliti sul tetto di un capannone. I cancelli dello stabilimento si erano riaperti lunedì per qualche giorno di lavoro: gli addetti al modello Alfa 159 dovevano lavorare fino a domani, mentre quelli addetti al modello Alfa 147, erano rientrati in fabbrica ieri, per poi tornare in cig straordinaria venerdì. In serata, intanto, si riunirà nuovamente il tavolo permanente di crisi convocato dal sindaco Antonio Della Ratta, al quale partecipano anche rappresentanti della Regione Campania, della Provincia di Napoli, della Chiesa ed i sindacati.
«Il rischio per i lavoratori atipici della Fiat di Pomigliano d’ Arco, è conseguenza dello scellerato piano Marchionne, approvato lo scorso anno dai sindacati confederali». Cosi Luigi Aprea, della rsu dello Slai Cobas. «Da parte dei sindacati confederali c’è incoerenza - aggiunge Aprea - perchè dapprima hanno approvato il piano Marchionne, ed ora si propongono di unirsi ai sindacati di base per la manifestazione organizzata a Roma il prossimo 22 dicembre. I lavoratori ora non hanno alcuna intenzione di affidarsi nelle loro mani per le sorti dello stabilimento».
«Da tempo il sindacato ha sollevato il problema dei lavoratori con contratti a termine in scadenza. Deprechiamo i gesti disperati ed eclatanti ma Fiat deve ben comprendere che non si può non dare una risposta positiva e di prospettiva a questi lavoratori». Lo dice Giovanni Sgambati, segretario generale Uilm Campania, in merito alla protesta dei lavoratori della Fiat di Pomigliano saliti sul capannone dell’azienda
17 dicembre 2009