SOLIDARIETA' A LUCA ED A TUTTO IL MOVIMENTO NO TAV!

CONTRO LE PROVOCAZIONI ISTITUZIONALI E LA VIOLENZA DI STATO! CONTRO GLI ESPROPRI E LE GRANDI OPERE INUTILI!

 

Napoli -

Quanto è accaduto il 27 febbraio ci lascia sgomenti ed esterrefatti; sembra infatti impossibile che, ad appena un giorno di distanza da una immensa, pacifica e democratica manifestazione, che è stata incredibilmente capace di coinvolgere nella partecipazione svariate decine di migliaia di cittadini, le Forze dell’Ordine abbiano deciso di procedere con cotanta brutale e intempestiva solerzia nello svolgimento delle operazioni “ausiliarie” destinate a cancellare la presenza dei residui presidi NO TAV. Ed infatti, a testimonianza di quanto affermato il 27/02/2012, durante lo svolgimento dello sgombero della Baita Clarea, un militante  ed abitante della Valle, Luca Abbà, salito su un traliccio in protesta contro l’improvviso irrompere di polizia e carabinieri, in seguito ad episodi concitati la cui dinamica non ci è ancora totalmente chiara, è caduto ed ha riportato ferite di elevatissima gravità, tali da mettere a rischio la sua stessa vita. E’ bene chiarire che sin dalla primissima mattinata, erano in movimento e prendevano posizione numerose pattuglie delle forze dell’ordine, a bloccare i principali passaggi verso l’area interessata dagli espropri. Mobilitazioni di stampo militare del genere in questi luoghi non avvenivano dai tempi delle rappresaglie nazifasciste antipartigiane.

Era davvero necessario? Era davvero necessario questo sfoggio di forza? Era davvero necessario procedere “manu militari” come se si stesse operando in territorio nemico? Era davvero inevitabile quella che tutti speriamo non si concretizzi in una tragedia?

La realtà è che quando si comincia a “far la guerra”, il ferito o i feriti, il morto o i morti, in un certo qual senso, li si mette in conto sin dall’inizio; fanno parte del “costo” da pagare per ciò che si spaccia come progresso. La realtà è che lo Stato non ha alcuna intenzione di recepire le istanze delle popolazioni in lotta della Val di Susa, in quanto Esso ha fatto di questi posti, lo spazio fisico dell’esercizio del proprio ambito di sovranità assoluta e verticale, sotto cui si cela l’anelito costante al profitto del capitalismo nazionale ed internazionale,  nel completo disinteresse, tramutato alle volte in palese disprezzo, delle ragioni di chi resiste e di chi intende impedire lo scempio del proprio territorio, contestando tralaltro nel merito la stessa opportunità della realizzazione dell’opera. Le Forze dell’Ordine, praticamente certe dell’impunità più assoluta e della massima libertà d’azione, hanno utilizzato quella Baita al fine potere ribadire a tutto il Paese, ora che si avvicinano tempi duri di sacrifici da  chiedere sempre ai soliti noti, nella previsione che la contrapposizione sociale si acutizzi, che il “monopolio della violenza legittima” è ancora saldamente nelle loro mani, e non hanno alcuna intenzione di lasciarlo. Sia chiaro: che tale violenza sia legittima, sono solo loro a raccontarselo!

Nonostante tutto è dietro questo schema di sovranità verticale che viene declinandosi la reazione delle istituzioni a tutti i fenomeni spontanei e collettivi, di insorgenza o di resistenza; la Val di Susa, colpita brutalmente dalla repressione, è la prova che indifferentemente dall’altitudine o dalla latitudine, che sia Venaus, Chiomonte, Terzigno, Chiaiano, lo Stato “non tratta” con le comunità. Bensì le criminalizza, prima di “attaccarle  frontalmente” (è il caso di dirlo).

Nella coscienza che solo attraverso l’unione e la convergenze delle vertenze dei lavoratori per la difesa dei diritti acquisiti e per le nuove rivendicazioni, delle azioni in difesa del diritto all’abitare ed alla cittadinanza,ed ancora delle esperienze di lotta civile a tutela del territorio, dell’ambiente e dei beni comuni, si possa fermare l’avanzare della dittature bancaria vigente nel Paese, la Federazione Regionale dell’Unione Sindacale di Base – CAMPANIA esprime  la propria totale solidarietà al compagno Luca ora all’ospedale, ed a tutte le popolazioni della Valle, in lotta contro la realizzazione di quest’ennesima inutile grane opera italiana. La Federazione Regionale USB CAMPANIA inoltre, vicina alle compagne ed ai compagni del Piemonte, aderisce  e partecipa a tutti i  presidi di solidarietà e di protesta contro quanto avvenuto.

 

                                                                                                                              Unione Sindacale di Base

                                                                                                                                           Campania