TPL IN CAMPANIA, SCENARIO DRAMMATICO

CONTRO LO SPRECO, PER LA PROMOZIONE DELL'INDOTTO OCCUPAZIONALE E LA TRASPARENZA

Napoli -

La dimensione che ha assunto la crisi del TPL in Campania ha caratteristiche davvero preoccupanti, partendo dal settore “INDOTTO” e finendo agli addetti diretti, lo scenario è drammaticamente sconfortante, senza però dimenticare le ricadute sui cittadini incolpevoli.
L'unico paracadute degli autoferrotranvieri campani utile ad ammortizzare il disastro che sta accadendo, in alcune aziende più marcatamente ed in altre meno, è rappresentato dai provvedimenti previsti dagli accordi regionali per la gestione della crisi stessa di settore.
Non è, quindi, più ipotizzabile il rinvio di alcune misure atte a contenere la crisi occupazionale del trasporto pubblico locale in Campania.
USB insiste sulla necessità che vi sia l'ingresso di risorse economiche pubbliche fresche che diano ossigeno e certezze ai lavoratori e mobilità ai cittadini Campani, ma ritiene altrettanto importante, nell'immediato, percorrere tutte le strade possibili per limitare o azzerare i tagli salariali agli addetti, compresi quelli derivanti dall'applicazione degli ammortizzatori sociali.
Pertanto risultano incomprensibili le logiche a “camera stagna” messe in atto dalle istituzioni regionali, provinciali e comunali, in particolare del Comune di Napoli e del management delle rispettive aziende TPL controllate; questo soggetti continuano ad ostacolare o rinviare nel tempo i processi di riqualificazione e riconversione del personale, nonostante abbiano avuto accesso ai fondi previsti a tal proposito al punto 2, lettera a) dell'accordo regionale del 17/12/2012, limitando di fatto anche la mobilità endosettoriale ed interaziendale prevista dall'accordo del 16/12/2011 e con evidente spreco di danaro pubblico.
La nascita dell' ATI tra EAV,CTP ed ANM credevamo servisse anche per superare questi ostacoli ed abbattere definitivamente le “camere stagne” aziendali ed istituzionali.
Tutto questo non è avvenuto ancora e molti di questi percorsi sono fermi a metà, in una sorta di limbo di cui non si riesce a venire a capo.
A titolo di esempio basti pensare che i processi di riconversione e riqualificazione in alcune aziende come ex ANM, servono da stura anche per i trasferimento degli O.E. che in ex EAV Bus sono in regime di C.d.S. e quindi in esubero e azzerare le ore di straordinario che, viceversa, in ex Metronapoli si continuano ad effettuare, fermare od ostacolare questi provvedimenti equivale a penalizzare un numero elevatissimo di lavoratori del TPL campano e non avere una visione generale che guardi alla tutela dei salari, dei posti di lavoro e dei conti delle aziende.
Alla luce di quanto appena detto, USB ritiene davvero irresponsabile il comportamento di alcuni soggetti in campo, che, per meri fini personalistici o di bottega, continuano a giocherellare con le tasche dei lavoratori e con il loro futuro e ritiene inaccettabile che istituzioni ed aziende siano ostaggio di queste logiche che nulla hanno a che fare con gli interessi di cittadini, addetti TPL ed aziende stesse.
Auspichiamo, quindi, una rapidissima soluzione che vada nelle direzioni indicate.
Napoli 20/01/2014

USB Lavoro Privato Provinciale di Napoli