USB ASIA: POZZUOLI, MAI PIÙ CASE SENZA GENTE, MAI PIÙ GENTE SENZA CASE

Napoli -

Sin dalle prime settimane di gennaio, come attivisti di Mutuo Soccorso Napoli e sindacalisti dell’Asia-Usb, abbiamo supportato e sostenuto la battaglia degli abitanti del campo container di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Una situazione che appena incontrata, pareva disperata. Dopo 32 anni di vita in container di amianto, in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare, gli abitanti erano stati messi sotto sgombero per la tutela socio-sanitaria degli stessi. La soluzione a cui erano arrivate le istituzioni? la strada.

In questi mesi abbiamo imparato a conoscere, molto da vicino, gli abitanti dell’ormai ex campo container. Sin dalle prime settimane di annuncio dello sgombero, previsto inizialmente per il 29 gennaio, ci siamo mobilitati in massa bussando le porte di tutte le istituzioni locali. L’obiettivo, che avevamo concordato e dichiarato sin dal primo momento insieme agli abitanti, era quello di trovare soluzioni di concerto con tutte le istituzioni disponibili ad un confronto, per garantire una soluzione abitativa reale agli abitanti.

Il resto, come si dice, è storia. Le soluzioni che abbiamo proposto come sindacato sono state commentate come folli dall’amministrazione locale e dal sindaco Figliolia. Amministrazione comunale che si è arroccata sin dal primo momento sulla proposta del contributo misero e dello sgombero: terzium non datur.

Come sappiamo la soluzione finale proposta dall’amministrazione, quella del contributo economico, è stata, da una parte, insufficiente per molte famiglie che ora si trovano in sistemazioni di fortuna (per certi punti di vista ancora più precarie del campo container); dall'altra inaccessibile per chi, nonostante superasse una soglia di reddito di certo non corrispondente al benessere economico, non ha avuto accesso neanche a quello nonostante sia assegnatario di immobili mai completati per responsabilità diretta delle amministrazioni comunali e regionali.

Tutti, nei recenti giorni, hanno potuto vedere la situazione di disperazione delle famiglie del campo container all’interno della palestra di Monterusciello. Al netto della disperazione ci piace sottolineare il protagonismo delle donne del campo container, il vero cuore pulsante di questa mobilitazione in ogni suo momento, dimostrazione costante di determinazione e di rivalsa sociale.

Nonostante lo sgombero, la sua violenza, e l’attuale condizione di emergenza e precarietà estrema, la battaglia condotta in questi mesi ha comunque rinviato di 5 mesi lo sgombero del campo, fornendo, ad esempio, a molte famiglie la possibilità di ottenere la casa grazie allo scorrimento della graduatoria per gli alloggi popolari (miracolosamente sbloccata dal giorno dello sgombero in poi).

Una lotta che non si ferma qui e che proseguirà anche nei prossimi mesi. Da un lato le famiglie assegnatarie degli 80 alloggi di Monteruscello, proseguiranno una battaglia contro lo scandalo che vede i loro alloggi non completati in quasi 20 anni di lavori e progettazioni, vigilando costantemente sul proseguimento degli stessi.

Dall’altro le famiglie non assegnatarie, destinatarie del contributo economico, hanno un sussidio annuale che però non le sottrae dalla loro condizione di emergenza abitativa. Nel corso di questo anno sarà necessario elaborare soluzioni concrete, per l’aggiornamento immediato di una graduatoria incredibilmente bloccata da troppi anni, e per la costruzione di un percorso reale di soluzione dell’emergenza per queste famiglie.

Crediamo, in generale, che bisogna proseguire una mobilitazione costante sul fronte della questione abitativa sul territorio di Pozzuoli e in generale sul territorio flegreo, costruendo connessioni e assi con i vari nuclei in emergenza sparsi sul territorio, e per lanciare una campagna di mobilitazione forte sul territorio di Monterusciello, saccheggiato dal clientelismo e dalle promesse elettorali, e ridotto sempre più ad un accampamento per poveri di periferia senza servizi, senza diritti, e con alloggi al limite della vivibilità.

Crediamo inoltre, che l’arroganza e la prepotenza dell’attuale sindaco di Pozzuoli, siano uno schiaffo a tutti i fondamenti democratici di cui il suo partito, sempre più sfiduciato dagli elettori, crede di potersi fare rappresentante. Un atteggiamento autoritario e antidemocratico che va rotto, per costruire realmente sul territorio di Pozzuoli soluzioni ai problemi veri di chi lo abita, e non esclusivamente per distribuire profitti tra progetti di dubbia utilità collettiva.