USB: Covid-19, le proposte del sindacato per affronatre la fase 2 della Regione Campania

Napoli -

Nota della Confederazione UNIONE SINDACALE di BASE della Campania: a proposito della Circolare numero 35/2020 della Regione Campania “Piano Sviluppo Regione Campania”.

La nostra Organizzazione Sindacale nelle settimane scorse ha presentato una Piattaforma programmatica “Fare Presto” a proposito dei variegati effetti antisociali che l’infezione pandemica da Covid 19 sta provocando in Campania. Per quanto attiene la necessità di garantire – in questa complicata ed inedita crisi sanitaria e sociale – gli interessi delle lavoratrici, dei lavoratori e del complesso dei ceti popolari rimandiamo ai contenuti espressi nel Documento che abbiamo presentato alla Amministrazione Regionale, alla Città Metropolitana di Napoli, alle altre Amministrazioni Provinciali della regione e  alle principali Amministrazioni Comunali.

Difesa del lavoro e garanzia del salario, massima estensione degli ammortizzatori sociali, stop a tutte le produzioni non immediatamente necessarie al funzionamento del sistema/paese oltre - naturalmente - alla richiesta di strumenti di difesa a favore di disoccupati, lavoratori autonomi e precari sono stati i punti qualificati della nostra Piattaforma “Fare Presto”.

Inoltre abbiamo richiesto il massimo sforzo da parte delle strutture della Sanità Pubblica a mettere in atto standard d’intervento sanitario al massimo livello possibile per contenere la diffusione della Pandemia consapevoli che le politiche di austerità e di strisciante privatizzazione del settore – in Campania come altrove – hanno depotenziato la capacità del nostro Sistema Sanitario di essere all’altezza di tale sfida.

Siamo, dunque, alla vigilia della cosiddetta fase due dell’Emergenza Covid 19 nella quale anche l’Amministrazione Regionale sta iniziando a progettare forme di intervento e le prime modalità di ripartenza delle attività economiche regionali e dell’insieme della vita sociale nella nostra regione.

Abbiamo letto le proposte dell’Amministrazione in materia di assistenza diretta alle imprese, alle fasce deboli del mercato del lavoro e verso i vari comparti sociali. Nel prendere atto del varo di alcuni provvedimenti d’urgenza necessari che – in ogni caso – andrebbero velocizzati per avere un impatto temporale immediato vogliamo segnalare alcune preoccupazioni che in queste ore ci stanno giungendo dai posti di lavoro e dai territori della regione:

  1. Ogni attività produttiva deve ripartire nel massimo rispetto della salute dei lavoratori impegnati. Devono essere garantiti tutti i DPI necessari e occorre vigilare severamente affinchè le direzioni aziendali garantiscano questa condizione. Tale opera di vigilanza deve essere particolarmente scrupolosa nel variegato ed intricato universo degli appalti, dei subappalti ed in quelle enorme fascia di lavoro grigio che è tipica dell’economia della nostra regione. Su questo prioritario punto l’Amministrazione Regionale in concorso con le 5 Prefetture della Campania ha una grande responsabilità;
  2. Tutte le attività di trasporto pubblico a scala regionale devono funzionare in maniera armonizzata con le nuove modalità di viaggio (distanziamento – sanificazione continua – sicurezza) consapevoli che tale necessità è ancora più problematica in una regione come la nostra in cui il TPL è già stressato da cronicità strutturali;
  3. La Regione Campania deve potenziare non solo i poli ospedalieri - dalle grandi strutture agli insediamenti più periferici - ma alla luce delle possibili evoluzioni della Pandemia occorre far funzionare – veramente - la medicina di base, territoriale e l’assistenza domestica. Su questo versante anche se meno delle altre regioni d’Italia anche la Campania ha pagato il suo tributo di vite umane nelle RSA e a causa di alcuni focolai infettivi innestati negli ospedali. Anche gli annunciati programmi di test di Sieroprevalenza andranno svolti diffusamente a partire dai lavoratori più esposti al rischio/contagio nei vari segmenti della società;
  4. Come al solito quando imperversa una crisi il settore dei beni di prima necessità, a partire dai generi alimentari, sono sottoposti a fenomeni di aggiotaggio, di speculazione e di ingiustificato aumento dei prezzi. L’Amministrazione Regionale deve attivare i suoi Assessorati affinchè questi odiosi comportamenti siano stroncati alla radice a partire dal blocco dei prezzi all’ingrosso al controllo nei mercati e nel circuito della grande distribuzione organizzata;
  5. Infine per ciò che attiene ai contributi per pensionati, studenti e per il sostegno agli affitti occorre allungare i contributi stanziati anche per i mesi a venire (oltre, quindi, il mese di giugno) considerando che i veri effetti della crisi saranno percepiti anche nel periodo temporale successivo alla fine del lockdown.                                                                                                                                               

Fermiamo qui le nostre sintetiche osservazioni/proposte riservandoci di intervenire pubblicamente nei prossimi giorni sul complesso dei temi in oggetto e se necessario anche con forme di protagonismo e di mobilitazione diretta dei lavoratori.