USB LAVORO PRIVATO RAGGIUNGE UN IMPORTANTE TRAGUARDO NEL TPL CAMPANO

SI È MOSSO QUALCOSA NEL SISTEMA DI RELAZIONI SINDACALI IN CAMPANIA, TRA AZIENDE DI TPL ED USB

Napoli -

Si è mosso qualcosa nel sistema di relazioni sindacali in Campania, tra aziende di TPL ed USB. In data 18 gennaio 2013, infatti, l'ANM, la municipalizzata di proprietà del comune di Napoli, ed USB Lavoro Privato Campania hanno sottoscritto due verbali di accordo in coerenza  con il protocollo regionale del 16/12/2011, sottoscritto tra Regione Campania, ASSTRA, ANAV e CGIL-CISL-UIL-UGL e Faisa, all'indomani della proclamazione dello stato di crisi del settore TPL regionale.
Nel particolare i due verbali contengono le regole per accedere all'esodo incentivato, strumento di abbattimento dei costi delle aziende, previsto dal citato protocollo.
Abbiamo preferito un analisi a freddo per renderla il più obiettiva possibile e non scivolare in facili entusiasmi che non sono utili.
Il trasporto pubblico locale in Campania versa in una crisi profonda a cui, con le regole attuali, sarà difficile trovare risposte che non ricadano su lavoratori del settore, dell'indotto e sui cittadini, come già avvenuto sia a Caserta che Salerno, ma anche a Napoli con l'azienda EAVBus.
Così come è vero che la spinta conflittuale dell'USB nei trasporti campani è stata ed è notevole, capace, non solo di far emergere le tante contraddizioni di un sistema incancrenito da clientelismi e collusioni, ma anche di essere di gran lunga profetica rispetto a tutto quello che stava per accadere.
Tutto ciò ci ha consentito di trovarci in una posizione di forza rispetto alle forze politiche che si sono succedute negli ultimi anni al governo degli organi amministrativi locali ed ai sindacati collaborazionisti, intenti fino a ieri alle spartizioni di comodo, mentre ora si dedicano a proclami e volantinaggi di stampo “USB”.
Il clima di “abbandono della nave” che si respira, quindi, ha influito su questa scelta dell'azienda, ma già piccoli segnali si erano avuti da altre aziende provinciali e regionali e da quelle dell'indotto ancora di più, i quali andavano nella direzione di apertura verso USB Lavoro Privato, ma la capacità come già detto, di praticare il conflitto sui temi a cui siamo legati da anni è stata sicuramente la chiave di volta per sbloccare questo risultato inseguito da anni.
E' pur chiaro che ci troviamo una patata bollente tra le mani, il momento non è dei più felici e gli strumenti per affrontare questa fase non sono tanti, ma abbiamo dalla nostra la forza di essere sempre dalla parte di chi lavora, senza distinzione di funzioni, mansioni o azienda, consapevoli che la classe dei lavoratori è unica e come tale va difesa.
Per concludere, non crediamo che ci abbiano fatto nessuna concessione, ma un semplice atto di democrazia sindacale ed una presa d'atto di una realtà ormai consolidata e rappresentativa nel mondo del TPL Campano.
Un piccolo passo in avanti che non ci illude, ma rafforza la convinzione che stiamo seguendo la strada giusta, consapevoli che il percorso è ancora lungo, anche alla luce delle nuove regole sulla rappresentanza che sono, ormai, in dirittura di arrivo.
Non è un punto di arrivo e nemmeno di partenza, è un punto di transito, importante, ma pur sempre di transito che ci siamo già messi alle spalle, con la certezza di un idea, quella di far crescere ancora di più la coscienza dei lavoratori, per farli abbandonare definitivamente un idea di sindacato che ormai assolve solo al compito di complice della classe padronale.