Verso lo sciopero generale del 21 ottobre : Quanto pesa la sicurezza ferroviaria in Italia?
Meno TAV più sicurezza sulle ferrovie secondarie!
L'Italia è un paese strano, sono bastati solo i “23 morti” dello scontro tra i due treni sulla tratta Andria-Corato, disastro tra i più cruenti e violenti della storia ferroviaria italiana, per accelerare l'applicazione del finora inapplicato D.Lgs 112/2015, forse perché tutti troppo impegnati a progettare e, alcune volte, portare a termine le tratte ad alta velocità per i pendolari di lusso, perché tanto quegli sfigati che usano i treni regionali potevano anche morire nel frattempo.
L'applicazione del citato D.Lgs. ha visto emanare, dal Ministero dei Trasporti, il decreto 5 agosto 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre 2016; da questa fatidica data alcune tratte ferroviarie sono passate dal controllo USTIF a quello più “rigido” dell'ANSF, escluse le reti ferroviarie non interconnesse con rete nazionale e quelle a scartamento ridotto.
Dopo solo undici giorni, tanto è bastato all'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria per farsi un idea dello stato dei mezzi e delle reti ferroviarie passate sotto il suo controllo, è stata emanata la nota ANSF 009956/2016 del 26 settembre 2016, nella quale vengono elencati una serie di provvedimenti restrittivi in termini di sicurezza ferroviaria, tanto da compromettere il servizio erogato fino ad ora.
In soldoni, quello che alle 23.59 del 14 settembre 2016 andava bene all'USTIF, alle 00.01 del 15 settembre non andava più bene per ANSF, al punto da indurre l'agenzia nazionale alla pubblicazione della nota del 26 settembre.
Quanto pesa la sicurezza ferroviaria in Italia?
Che posto gli diamo in una ipotetica scala di valori?
E le vite umane spezzate sulla tratta Corato-Andria in quale casella le inseriamo?
Domande già fatte in quei giorni tragici, domande che ancora ci assillano sopratutto alla luce di questi provvedimenti ultimi che, forse, se fossero stati applicati prima avrebbero evitato il peggio.
Ma adesso è un altro l'interrogativo che si insinua, in seguito ai provvedimenti presi da ANSF per le reti ferroviarie elencate nel D.M. del Ministero dei Trasporti del 5 agosto 2016 i quali hanno, di fatto, “smentito” il metro di misura dell'USTIF per la sicurezza ferroviaria, quali provvedimenti si pensa di adottare per quelle tratte ferroviarie escluse da questo pacchetto di misure di sicurezza?
O meglio si ha intenzione di fare qualcosa per adeguare gli standard previsti da USTIF a quelli adottati da ANSF?
Oppure, forse questa è la risposta, ci troviamo di fronte all'ennesima selezione secondo la quale esistono ancora un folto gruppo di pendolari e lavoratori del settore da annoverare nella schiera degli “sfigati”, tranquillamente sacrificabili sull'altare del prossimo incidente ferroviario?
Non è una domanda tanto lontana dalla realtà e, per Ente Autonomo Volturno, la holding regionale del trasporto ferroviario in Campania, parliamo di ben due tratte ferroviarie su tre escluse dal pacchetto sicurezza dell'ANSF: le linee vesuviane e linee flegree, queste ultime con un livello di sicurezza basso quanto quello della tratta Corato-Andria.
Servono investimenti, urgono misure per adeguare gli standard a quelli dell'ANSF, ma sopratutto è necessario che nel dualismo di due enti così importanti siano azzerate le differenze di carattere normativo, elevando quelle dell'USTIF a quelle più stringenti di ANSF; ma questo esige maggiori investimenti per il TPL finalizzati alla sicurezza ferroviaria che adesso non vengono garantiti.
Il 21 ottobre USB ha indetto uno sciopero generale che ha visto la campagna “voglio lavoro e stato sociale” al centro della vertenza politico sindacale, nella quale si richiama più volte l'attenzione sulle poche risorse destinate ai servizi pubblici spesso a favore di opere inutili o del privato.
Anche per questi motivi andiamo allo sciopero, vogliamo meno tav e più sicurezza sulle ferrovie secondarie, e per per ottenerlo bisogna scendere in lotta e scioperare, perché tutto ciò adesso ci è negato, prima di contare altre vittime, rivendichiamo la nostra sicurezza e quella dei cittadini che trasportiamo!