RIPARTIAMO DAL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE! UNA BATTAGLIA DI MASSA CONTRO INCAPACITA', SPRECHI, RICATTI, TAGLI E PRIVILEGI.

Napoli -

Indire uno sciopero nell’Azienda Napoletana Mobilità di domenica d'estate significa, da parte nostra, evidenziare come una città che afferma di voler incrementare la propria offerta turistica non può adagiarsi su una qualità del trasporto pubblico che sfiora il ridicolo.

Interi quartieri della città e dell'area metropolitana sono - ordinariamente - esclusi dal servizio pubblico, l'esercizio della Metropolitana termina ad orari improponibili e non esistono sistemi integrati veri tra le reti.

Scioperiamo, dunque, di domenica per denunciare, con ancora più forza, questa allucinante situazione e la necessità di una inversione di rotta nei programmi e nelle scelte dell'azienda, dell'amministrazione comunale e della regione Campania.

Bisogna costruire un sistema di mobilità integrato sull'intera area metropolitana, capace di rispondere alle esigenze dei cittadini e dei turisti che, sempre più numerosi, affollano il territorio. Dare vita al progetto dell'Azienda Unica Metropolitana utilizzando parte degli oltre 500 milioni di euro presenti nelle casse di città metropolitana.

Come USB abbiamo, fin dal primo momento, guardato positivamente l’amministrazione di Luigi De Magistris perché né valorizzavamo i contenuti programmatici e la dichiarata volontà di “scassare” con il vecchio sistema di potere affaristico e clientelare.

In particolare abbiamo apprezzato l’intenzione di opporsi alle politiche di privatizzazione, di riduzione del welfare e l’apertura verso tutte le istanze politiche e sociali che hanno al centro gli interessi del mondo del lavoro, della disoccupazione e della precarietà.

Ma una organizzazione sindacale come la nostra – che fa dell’autonomia e dell’indipendenza un tratto distintivo della sua stessa ragione sociale – valuta un Sindaco ed una Amministrazione per quello che fa e non solo per quello che farebbe.

In tal senso siamo fortemente preoccupati di alcune scelte (qualcuna già effettuata ed altre in dirittura d’arrivo) le quali corrono il concreto rischio di vanificare tutte le belle parole che il Sindaco ha speso nella campagna elettorale e negli incontri pubblici.

Ci riferiamo ai pericoli che gravano sulle Aziende Partecipate, su ciò che residua del sistema dei servizi sociali in città e nell’area metropolitana e sul versante delle ristrutturazioni urbanistiche e territoriali (Bagnoli e Napoli Est).

Abbiamo il fondato sospetto che il Sindaco – il quale, ed è utile ricordarlo, è costretto a muoversi in una situazione di bilancio stretta e precaria – possa cedere alle pressioni dei poteri forti e delle mira speculative di chi intende dare vita ad un nuovo sacco della città.

In tal senso – come Unione Sindacale di Base – auspichiamo che Luigi De Magistris tenga fede ai suoi programmi e che, se la situazione lo richieda, non esiti ad invitare la cittadinanza, il sindacalismo conflittuale, le associazioni indipendenti ed i movimenti di lotta ad una mobilitazione permanente contro i diktat del governo, contro i disegni di Confindustria e del “partito del mattone” e, soprattutto, contro le scellerate politiche di “Tetti di Bilancio e di Patto di Stabilità” che stanno strangolando Napoli e la qualità della vita e del lavoro dei settori popolari della città.