Sanità in Campania, oltre debiti, ticket e barelle
L’istituto dei tumori “Pascale” di Napoli, riduce i posti letto, per fare posto ad un reparto a pagamento.
Sanità in Campania, oltre i debiti, i ticket e le barelle.
All’Istituto dei tumori “Pascale” di Napoli, si riducono i posti letto, per fare posto ad un reparto a pagamento.
Mario Santangelo, (in quota D.S.), (già ex Assessore Regionale alla Sanità) attuale Direttore Generale dell’Istituto “Pascale”, l’unico grande centro pubblico contro i tumori di tutto il mezzogiorno, dove affluiscono ammalati da ogni Regione, dove i posti letto non sono mai sufficienti e le liste d’attesa sono lunghissime, costringendo molti ammalati a recarsi in altre Regioni del Nord, decide, con l’accordo dei sindacati, l’accorpamento di due reparti e la riduzione dei complessivi posto letti, per far posto ad un reparto a pagamento.
Dopo la conferma dei ticket sanitari, di tagli di posti letto e salario accessorio al personale e degli aumenti delle imposte locali, nonostante l’aiuto per ripianare i debiti, ricevuto dal “governo amico”, questa decisione, sembra confermare una linea politica che mira a rendere le strutture sanitarie pubbliche, accessibili solo a coloro che possono pagare, rendendole delle vere e proprie aziende produttive, un altro tassello verso il modello di privatizzazione Americano, dove per entrare negli ospedali occorre avere i soldi o una buona assicurazione.
Un modello che si sta costruendo attraverso la distruzione della sanità pubblica.
Gestendola per gli interessi dei partiti, mortificando le professionalità a favore delle clientele politico/sindacali, producendo debiti da bancarotta per foraggiare le clientele, tenendo gli ammalati sulle barelle, facendo mancare il personale, bloccando le assunzioni, esternalizzando i servizi, precarizzando il personale, aumentando sempre più i costi e peggiorando sempre più la qualità.
Questo è quello che da anni sta avvenendo nella Sanità in Italia ma ancora di più in Campania, dove da molti anni, al blocco di potere esistente (Bassolino-De Mita) non c’è alcuna opposizione ad una politica neoliberista ed aggressiva nei confronti dei ceti medio bassi e meno abbienti, che alla fine pagano i costi, della sanità e non solo.
Per questo motivo occorre creare un fronte di lotta contro questo blocco di potere opprimente, e falsamente di sinistra. È’ oramai il momento di andare oltre le sia pur giuste vertenze specifiche e lavorare per la costruzione di una opposizione politica vera in Campania
I vari movimenti e comitati, quelli contro la privatizzazione dell’acqua, i termodistruttori, le discariche, i ticket sanitari, la Gestline, l’assise di bagnoli, i centri sociali antagonisti, i movimenti di disoccupati, i sindacati di base e tutti quelli che in un modo o nell’altro, si oppongono ogni giorno a questo stato di cose, senza riuscirvi, devono confrontarsi per cercare una convergenza sul punto più alto del problema; il governo della Regione e la sua politica arrogante e antipopolare, che non risolve i problemi dei cittadini, ma difende solo gli interessi e i privilegi di gruppi di potere e dei propri amici.
Napoli, 26/03/07
R.d.B./CUB
Fed. Reg. Campania