UN TAVOLO TECNICO LABORIOSO
Comunicato n. 39/2013
L’ipotesi di nuova riorganizzazione dell’area metropolitana romana è approdata ieri sul tavolo tecnico regionale con tutte le problematiche annesse e connesse.
Premesso che questa immane operazione ancora una volta (se va bene) sarà a costo zero, ma c’è il rischio concreto che, nella perversa logica dei risparmi, poi a pagare siano sempre gli ultimi, la direzione regionale ci ha immediatamente illustrato l’iter procedurale dell’intero progetto, che ha già ricevuto il via libera dei comitati provinciale e regionale. La relazione conclusiva sarà stilata entro la fine del corrente mese e sottoposta alla Direzione Centrale Organizzazione, per assumere poi la determina del presidente. I tempi, dunque, sono contingentati.
Nel corso della riunione abbiamo ripetutamente sentito parlare di “nuove sfide” da affrontare, dall’operazione immediata di una nuova informatizzazione pulita alla omogeneizzazione dei criteri di competenza ed amministrazione contabile, dal risparmio oggettivo sugli immobili dismessi e sulla manutenzione ordinaria al reddito derivante, il tutto nell’unica ottica imperante di revisione della spesa. Resta il fatto che, al momento, non è possibile parlare di una vera integrazione (realizzabile soltanto nel corso degli anni a venire con le opportune modifiche e i relativi aggiustamenti) ma di una convivenza come quella tra separati in casa. Con tanti saluti all’estensione prevista dell’erogazione dei servizi della gestione pubblica su tutte le strutture dell’area metropolitana, utilizzando gli uffici INPS.
Fino a tarda sera, abbiamo rappresentato tutte le segnalazioni pervenuteci dai delegati delle singole strutture, dando ovviamente priorità a ogni rilievo tecnico come la mancanza di un coefficiente di verifica della popolazione residente che andrebbe riparametrata, l’appesantimento oggettivo nella distribuzione dei CAP in alcune Filiali, la totale mancanza di prodotti che riguardano l’invalidità civile, l’aumento che dovrebbe essere contenuto delle posizioni organizzative, la poca chiarezza nella programmata razionalizzazione degli spazi tutta da verificare, la proposta di unificazione territoriale dal Tuscolano a Pomezia che non convince, il sempre più probabile aumento dei carichi di lavoro, la tragica situazione nella quale già attualmente versano le agenzie territoriali, la strutturazione dei fondi speciali, la complessiva riconsiderazione dell’organico regionale a seguito degli esuberi previsti ed il ritardo nella pubblicazione della graduatoria sulla mobilità, causato dal mancato inserimento dei dati del personale ex INPDAP interessato.
Abbiamo pure consegnato il documento recentemente prodotto dall’assemblea dei lavoratori dell’agenzia di Tivoli, giustamente preoccupati dall’evolversi della situazione sul territorio circa l’eventualità di un nuovo incredibile trasferimento, mentre si paventano rischi per Civitavecchia (con 10 comandati) e Colleferro.
Nell’ambito del processo di razionalizzazione della spesa abbiamo richiesto una verifica ed un monitoraggio costanti, affinché una quota parte del rapporto tra i costi e i benefici sia riservata a tutto il personale. Proposta da veicolare in DG. Da marcare infine la posizione ancora discriminatoria di CGIL-CISL-UIL e CISAL che per l’ottava volta hanno dimostrato in quattro tutta la loro debolezza anche nell’ambito tecnico, chiedendo e ottenendo la separazione dei tavoli dalla solita impassibile direzione regionale: la casta arroccata non ha proprio nulla da fare.